Oscillo seduta sul bordo del letto e fisso il parquet, i secondi passano lentissimi, la sera tarda ad arrivare, fuori la canicola estiva è soffocante e ho sempre quel peso sullo sterno.
È giovedi, domani dovrei partire per Perugia.
Ho prenotato quel vecchio monastero per festeggiare l’anniversario e invece ora mi accompagna un amica e dormirò con lei nel lettone che doveva essere il suggello del mio amore, come sarà romantico!
Le amiche sono fondamentali, mi viene in mente la scena in cui catwoman cade dalla finestra e i gatti si avvicinano per salvarla, la curano e la resuscitano. Succede proprio cosi...tu sei mezza morta sul marciapiede e i soccorsi arrivano.
Nonostante questo non c’è un buco abbastanza profondo dove infilarmi e urlare fino allo sfinimento.
Non ho nemmeno le forze.
Arriva finalmente la notte. La mia vicina del piano superiore non intende farmi dormire, ed è già abbastanza difficile, nonostate la valeriana i fiori di bach e un bel bicchere di cannonau. Sono talmente sveglia che mi odio.
Dov’è l’interruttore per spegnere i pensieri?
Mi sveglio all’alba, fa già caldo e apro la finestra, sul davanzale c’è un inaspettato regalo. Un leccalecca colorato. Forse è caduto dal piano di sopra.
Mi sembra un buon presagio. Penso, ci sono buone nuove in arrivo.
Ma poi ripensandoci...era si una cosa buona...ma di breve durata...
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