Lui pare non subire il colpo, non chiede niente e si eclissa.
Dopo un paio di giorni vado a casa sua per sapere come mai non si è preoccupato della cosa. Sa che sto male e non interviene.
Apre la porta, ossignore! Una maglietta rosa maiale sbiadito con un teschio, pigiama sdrucito e faccia da pazzo di manicomio, capelli dritti sulla testa e cispe negli occhi...sono le 2 del pomeriggio! Fa un caldo bestiale e io sono distrutta dalla preoccupazione, so che mi aspetta una botta tremenda.
Non ci posso credere! Ho un attimo di esitazine sulla porta. Cazzarola deve essere per forza amore perchè a vederlo conciato in questo modo si direbbe un figa-repellente, uno sfigato, un nerd della peggior specie.
A fatica la voce mi esce dalla bocca, esordisco con come mai ha preferito tacere sapendo come stavo? Perchè non si è fatto vivo?
Sono settimane oramai che ha un comportamento al limite e io nn ce la faccio più.
Ti comporti come se non te ne fregasse niente! Questa cosa mi ferisce da morire.
Risposta con tono sprezzante: “io non voglio bene a me stesso, come speri che ne voglia a te?”
No, non lo sto sentendo con le mie orecchie, io non sono qui e quello non è l'uomo che amo, non è l'uomo che qualche giorno prima mi ha detto che io ero l'unica cosa che andava bene. Niente di cui lamentarsi diceva.
Mi sento la terra mancare sotto i piedi, l’aria si fa più rarefatta, ho un strano peso sullo sterno e le gambe mi tremano, cosa cavolo ci faccio qui? Perchè sono venuta??
Le lacrime scendono da sole, non vedo nemmeno dove mi trovo. Lui è appoggiato alla cucina con le braccia conserte, mi guarda come se fossi un estranea. Ha il viso congelato in una espressione senza emozione alcuna, gli occhi sono vitrei e distanti.
Prendo il casco e vado via. Scendo le scale tenendomi alla balaustra, il caldo soffocante mi toglie il respiro. Arrivo allo scooter e piango...piango...piango...piango. Ecco sono volata giù dal 3° piano, mi hai buttata di sotto e ti sei rimesso al pc.
Continuo a ripetermi 'Non ci posso credere, sto cadendo'.
A stento raggiungo casa della mia amica, dove continuo a piangere disperata.
I giorni seguenti sono uno strazio, non riesco a fermare le lacrime che continuano a scendere calde e salate da sole. Mi sento morire.
L'estate non è fatta per i drammi, dovremmo stare male in inverno e risorgere a primavera. Almeno il tempo ti da una mano.
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