domenica 16 ottobre 2011
#36 - cancelli
La notizia che ha un lavoro molto importante da fare è nota da mesi ma finalmente si mette sotto. Io mi armo di pazienza e lo supporto in tutta la faccenda. I sabati oramai sono votati al suo lavoro e le domeniche pure, però visto l’impegno gravoso accetto di buon grado di fargli da spalla, senza protestare. Del resto mi viene naturale. Mi fa piacere sostenerlo e vedere che il lavoro va avanti.
Tutto questo però lo assorbe completamente e io sono fuori del recinto, l’angoscia di non finire per tempo è una spada perennemente sulla testa.
La cosa mi fa soffrire ma aspetto che si concluda tutto, sempre per amore. Il cancello è invalicabile. Non mi rimane che stare ad aspettare. Mi manca un po’ a dire il vero.
Ma so quando è ora di andare via, so pure quando è ora di tornare.
È seduto al pc, che cerca ispirazione, lo abbraccio dalle spalle, poggio il viso sul suo collo, lo respiro profondamente per portare via con me un po’ di lui.
Va tutto bene?
Si.
Sei sicuro?
Si, sei l’unica cosa che va bene, non ho nulla di cui lamentarmi.
Lo lascio lavorare e torno a casa. Mi manca da morire. Servirà tutto questo?
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