lunedì 31 ottobre 2011

ah l'amour ^__^


Ed ecco che siamo a casa sua, sono in bagno che faccio una doccia. Mentre sto per uscire tutta profumina ho una strana sensazione...sbaglio o le mie orecchie odono quel tipico rumore di liberazione intestinale in direzione della cucina?
No dai non può essere! Sta provando un nuovo tipo di propulsione? Vuole librarsi dal terrazzo verso nuovi lidi? C’è una Guzzi 4tempi in casa e non lo sapevo??
Mon dieu! Non starà per caso facendo quello che penso davanti ai fornelli??
Aaaahhhhhhh siiii, lo sta facendo! Mi vien da piangere :(! Mi siedo sconsolata sulla vasca e medito....mmmmmhh...cosa fare? Uscire e complimentarsi per la varietà di armoniche prodotte? Oppure fare finta di niente??
Ok, donne, questo è amore. Non ditemi che davanti ad una performance sonora e successivo lezzo non vi siete precipitate a baciare sulle labbra il prode esecutore!!
Complimenti amore,cucciolotto mio ^__^, però il premio te lo avrei dato se avessi avuto 6mesi e avessi portato i pampers, superati i 15 anni diventa reato federale!
Ebbene si, lo ammetto mestamente....io ho fatto finta di niente.
E ho pensato, se quest’uomo mi fa una cosa simile due son le cose: si sente confidente che non io non lo impali perchè il mio ammmore supera le montagne, non gli frega niente se ci sono io.
No Amore mio, è solo che voglio condividere con te tutto, perfino il processo di demolizione degli zuccheri. ^___^ .
Ah Barbi sei un romanticone!!
Dai dai...condividiamo tutte le funzioni metaboliche, cosi siamo vicini vicini ^____^.
È l’inizio del declino, sappiatelo.
Ma la prova d’amore te la consegna quando lo stesso scherzo te lo fa seduto davanti a te e fa pure finta di niente oppure meglio ancora a letto.
Prima con te in bagno che stai per arrivare e poi con te sotto le lenzuola pensando che tu sia addormentata. No cazzo, non sto dormendo...e si porca eva t’ho sentito!!
Quindi eviti di infilare la testa sotto le coperte perchè le meches proprio non ti stanno bene.
Ma perchè non ti ho dato una martellata sulle gengive??
Non si fanno queste cose in presenza di una gentil donzella, a meno che non sia una gara tra pari!!
E meno male che manca la sezione “Fecit potentiam accompagnata coi rutti”.
Quindi care amiche, se lui ti ammorba l’aria con emissioni gassose la verità è che non gli piaci abbastanza.

E preferisce il suo culo al tuo.

E son soddisfazioni


Di rientro da una bella scarpinata sul Pasubio innevato e nebbioso, scendevamo dal fronte tutti in fila e io, poco avezza alla neve, prestavo parecchia attenzione. Prime uscite in montanga per cui ero avvolta da innumerevoli strati di pile,guantoni, cappello di lana.
Arrivati su uno spiazzo, tre signori sono seduti sul bordo di una panchina emersa dalla neve. Uno di loro avrà sugli 80anni, bello vispo.
Ho una particolare lanterna per tutti gli squilibrati e difatti l'arzillo vecchietto non tarda a svelarsi.
'Lei, signorina!'
Dice a me?
'si si, non si faccia ingannare che son seduto perchè se io la incontro tra 15 anni la metto pure incinta!'
AZZ, vabbè se proprio insiste ci rivediamo tra 15anni allora!

E son soddisfazioni....

La verità è che non gli piaci abbastanza

Alle amiche, agli amici.
Ricordiamoci che se:
- non è affettuoso la verità è che non gli piaci abbastanza
- si dimentica del tuo compleanno la verità è che non gli piaci abbastanza
- si eclissa a casa per giorni la verità è che non gli piaci abbastanza
- non ti presenta agli amici la verità è che non gli piaci abbastanza
- tiene segreta la vostra relazione la verità è che non gli piaci abbastanza
- aspetta che paghi sempre tu per prima la verità è che non gli piaci abbastanza
- non ti prepara mai nemmeno un uovo sodo la verità è che non gli piaci abbastanza
- a letto è pigro la verità è che non gli piaci abbastanza
- le cose che dice lui devono essere ascoltate mentre le tue no la verità è che non gli piaci abbastanza
- non mantiene le promesse la verità è che non gli piaci abbastanza
- non ci tiene al suo aspetto la verità è che non gli piaci abbastanza
- non ti fa mai un complimento la verità è che non gli piaci abbastanza
- non è pronto per una relazione seria la verità è che non gli piaci abbastanza
- non ti chiama la verità è che non gli piaci abbastanza
- non ti dimostra desiderio la verità è che non gli piaci abbastanza
- ti ammorba col solito problema che ha avuto una infanzia infelice la verità è che non gli piaci abbastanza
- non vuole che lo abbracci in pubblico la verità è che non gli piaci abbastanza

domenica 30 ottobre 2011

forse non lo sai ma pure questo è amore


Sono stata a passeggiare sull'argine stamane, ed ecco che mentre canticchiavo Paolo Nutini noto questa coppia passeggiare davanti a me.
Lui le cingeva le spalle e lei cercava di camminare più veloce per stare al passo di lui. Decisamente molto più alto :).
Hanno proseguito così per tutto l'argine, e mentre il mio ipod scorreva le canzoni non ho osato superarli, li ho guardati camminare e ho desiderato essere al loro posto.
Non sono adorabili?



e ti ho sparato sulla bocca invece di baciarti
perchè non fosse troppo lungo il tempo di lasciarti

how can you mend a broken heart

Al Green mi riconcilia col mondo.
Questo pezzo è adatto a svariate situazioni: per fare colazione quando fuori si presenta la prima nebbia, per accompagnare un rendezvous, per fare pace dopo la tempesta, per continuare la pace sul divano e per sprofondare nell'oblio davanti ad un bel bicchiere di porto.

the mess you left will end

Love's reached his side
Grab this gentleness inside
Heard a cry
Six feet down
In six weeks' time
The mess you left
Will end
See you at the bitter end


sabato 29 ottobre 2011

Vive la France!

Step#2: attendere il qui presente dieux du stade al termine dei tempi regolamentari per giocare il terzo tempo ^____^

#51 - Fatto fosti per tornar a viver come bruto

E ti ho rivisto, ho pure risentito la tua voce. Strano...ti ho guardato senza emozione, e ho pensato: cazzarola quanto ti sei imbruttito! E io ti amo, porca vacca!
Dev'essere proprio amore altrimenti l'unica altra spiegazione è che io sia folle.
Beh, totalmente sana non devo essere visto chi porto nel cuore.
Mi hai usata come antidepressivo, e poi finita la scatola mi hai dismesso nella raccolta differenziata. Peccato che ora tu sia tornato quello di due anni fa: molto ingrassato, trasandato, capelli incolti, autostima a zero, ma egocentrico come al solito.
Vederti così conciato mi facilita il compito, quello che vidi due anni fa è completamente scomparso. Hai vissuto di luce riflessa, le donne con le quali ti sei accompagnato erano molto più di te,in tutti i sensi. Ed ora sei così figa-repellente che mi si è incollata per lo spavento.

Per la serie...
Everybody's changing and I don't feel right...


Non dirò 'per fortuna me ne sono liberata', dirò piuttosto 'il prossimo non può che essere migliore'

venerdì 28 ottobre 2011

Mina, mavvaffanculo và

Stamane mentre ero in doccia mi è venuta in mente una canzone di Mina, questa:



Poi cantando sotto lo scroscio dell'acqua il passaggio: 'in guerra tutti i giorni sono viva, sono come piace a te' mi son fermata un attimo e ho detto: mavaffanculo!
Gli autori di questo mirabile pezzo hanno giustificato e supportato tutta una serie di donne tappetino, alimentando la perversione sentimentale per la quale devono esistere persone votate al martirio. E ne sono felici!! Capite l'anomalia?
Per carità il, brano è cantato meravigliosamente, lei ha un estensione vocale paurosa, ma mi da un fastidio boia sentire : sono come piace a teeeee.
E no cazzo, ma tu sei come piace a me?? Ti sei mai posto il problema?

Altro brano che ho cantato mille volte ai karaoke, riscuotendo un 'incredibile' successo è questo:


Si si, sono proprio come tu mi vuoi. Carina, gentile, cucino, lavo, stiro, trombo, mi ritiro in buon ordine quand'è ora. E la geisha è servita.
Sono la sola che possa capire tutto quello che c'è da capire in te.
Notare la presunzione della crocerossina sentimentale. Si ma se pure tu sei la sola che possa capire...etc etc...hai notato che non gli frega una beata minchia semplicemente perchè non gli piaci abbastanza???
Presuntuose del cavolo!
Ma andiamo pure affanculo quando abbiamo due minuti di tempo.

wonderwall

Delicate version.

And all the roads that lead you there were winding
And all the lights that light the way are blinding
There are many things that I would like to say to you
But I don't know how


Punti di vista


Tramonto. Passeggiamo sulla spiaggia abbracciati. E' piena estate ma la sera fa fresco e mi stringo a lui. Non so come mai ma abbandona il suo fare sempre misurato e si addentra in discorsi leggermente osè. Forse l'atmosfera lo ispira. La cosa si fa stuzzicante ^___^
Al che prendo la palla al balzo e gli dico :Visto che ci siamo, se hai qualche desiderio inespresso parlamene pure, potrei perfino accontentarti :).
E già mi pregustavo qualche sconceria da vecchio sporcaccione...mmmmmhhhh
E invece lui mi guarda basito, e candido come un putto alato mi risponde:
Ma se noi siamo al limite del porno!
Ossignore!! Io sgrano gli occhi...Barbi caro...ma tu un film porno lo hai mai visto??

No non credo tu l'abbia mai visto.
Rocco??? Aiutooooo!!!

portatore sano di addominali

Prossimo step:
passare dal Barbagianni mozzarellato al portatore sano di melanina e altro...

cinghiali di famiglia


Una volta sognai che io mia madre e mio fratello accompagnavamo mia sorella ad una visita medica. Seduti sulla littorina, lei taceva guardando fuori dal finestrino. Non era felice della cosa, e mugugnava tra se e se.
Il controllo medico era previsto da tempo, lei non aveva grande simpatia per i dottori in generale ma proprio non potevamo rimandare.
Le ho accarezzato la testa, cercando di rassicurarla, ma lei non ne voleva proprio sapere. Si scostava mostrando un sorrisetto diabolico.
Oddio...vuoi vedere che magari si dilegua come l'altra volta?
Arrivati alla stazione mia madre prende il guinzaglio e mia sorella scende dal sedile scrollandosi il pelo.
Era un cinghiale.

giovedì 27 ottobre 2011

gelida manina

E si incontrarono nell’antro buio di un corridoio. Lui e le sue gelide mani le sfiorarono il viso, avvicinandolo al suo. La lingua calda penetrò dolcemente nella fessura delle labbra, e lei ebbe un fremito pensando al sapore buono della bocca di lui.
La spinse contro il muro, premendole il corpo, una mano fredda risalì sotto la gonna lungo le gambe verso quel calore accogliente, l’altra fra i capelli. La lingua non smetteva di cercare la sua compagna.
Le gelide dita accarezzarono e vennero accolte e lei si sciolse, socchiudendo le gambe.
Si portò la mano alla bocca per assaporarla e la condivise con lei.
2 minuti, tutto in due minuti. Non una parola.

la lega degli 'innamorati anonimi'

Oggi 27/10/2011 ho deciso che seguirò la regola degli alcolisti anonimi: un giorno alla volta.
Un giorno alla volta per non scriverti più. Smettere di pensarti sarà difficile, ma almeno provo a non darti notizie di me. Tutte quelle piccole cose che ti fanno sentire amato ma che a me provocano solo vuoto e smarrimento.
Fonderò una lega, la lega degli ‘innamorati anonimi’.
Sono tutti seduti al tavolo e guardano la nuova arrivata. Sanno cosa sta passando perche pure loro hanno avuto lo stesso dolore.
Salve, sono Leila. Porto nel cuore Barbagianni e dico ora davanti a tutti che sono 24 ore che non gli scrivo.
E i suoi compagni di viaggio applaudono felici per lei.

Il mio obiettivo è di arrivare a domani. E domani sarà un altro giorno.
Devo uscire dal porto, arrivare in rada e puntare il timone verso sud.
Qualsiasi espediente per ottenere il risultato è benvenuto.

#50 Distacchi

E mi ritrovo a gestire questo lutto che non ho mai voluto.
A dover fare i conti con la tua mancanza, col non sentire più la tua voce prima di andare a dormire.
Ora c’è solo un ‘dopo’ te e ricominciare i giorni sapendo che non ci sarai.
Rassegnata ad accettare tutto questo per andare avanti, perchè il peso della tua mancanza non mi fa respirare, e ogni mezzo è buono per dimenticarti.
Qualsiasi cosa.
Se esistesse un dio vorrei che mi facesse tornare indietro a quando guardandoti negli occhi ho avuto la certezza che il mio cuore, da quell’istante, sarebbe stato solo tuo.
E ora questo silenzio mi uccide poco alla volta.Inesorabilmente.

Possibili rinascite


Il gendarme oramai ridotto a semplice guardiano di cancelli sperduti e dimenticati, si era assopito per la noia.
Ma un rumore di passi in lontananza lo sveglia, del resto è sempre una guardia.

Ah...ecco che ritorna. Ma tu che ci fai qui? Non eri andato a prendere aria fresca?

Lo sguardo basso e le mani in tasca...si sono tornato perchè tutta quell'aria pura mi stava facendo del male. Troppa forse.

Ma come? Mi hai pure fatto cambiare mansione e ora torni in questo stato? Non era meglio se restavi qui e non mi facevi morire di noia?
Vabbè..vedo che però non devo fare tutto il lavoro daccapo.
Sono felice che sei tornato, almeno ora non sono più solo. Le tue cose conservate qui sono di un tedio mortale! Che me frega di fare la guardia ai tuoi anni di liceo, per carità!
Ora che sei tornato possiamo parlare di musica, di economia, di come il circolo polare artico si stia assottigliando.


Sono andato via perchè avevo visto una luce lontana che mi richiamava a se, ma poi nel bel mezzo della strada ho riassaporato quelle sensazioni familiari, quelle che mi accompagnano da sempre e che in un primo momento pensavo fossero svanite.
Qualcosa è successo, ho sentito risalire dallo stomaco i soliti vecchi consolanti sapori e ho deciso che era meglio rientrare. Non mi piace vomitare, lo sapevi?
Quella sensazione di succhi gastrici la odio.
Alla fine anche se non sto bene qui con te, ti conosco.Sei di famiglia oramai.

E il gendarme lo abbraccia, mi conosci e io conosco te.
Io però, durante il sonno, sono stato legato a questo cancello, c'è una catena che solo tu puoi spezzare. E io non ho più nemmeno il mio fucile.

Ma ecco che una luce flebile rischiara la notte, una strana sensazione di calore lo avvolge sulla schiena. Si volta per guardare cos'è.

Altolà, chivalà?

È l'anima che torna a riprendersi il fuggitivo.

mercoledì 26 ottobre 2011

storia breve di Conte


Conte era un nobile. Dentro e fuori. Aveva 5 anni ed era arrivato a casa che aveva qualche mese.
Era un siamese assai raffinato e non miagolava mai a sproposito.
All'inizio non andava tanto d'accordo con Teodora, un altro gatto maschio, piuttosto prepotente.Si arruffavano di continuo.
Qualche volta però si accucciavano sul mio letto e si coccolavano a vicenda, slinguazzandosi vicendevolmente con fare discreto.
Quando mio padre sedeva sulla panca in cucina per vedere la tv, lui sostava alle sue spalle e gli poggiava una zampetta sulla schiena, come per dire: papà io ti capisco, sono con te.
E non aveva nemmeno protestato quando lasciato solo con mio padre per due mesi, lui l'aveva sovralimentato facendogli perdere la lucentezza del pelo.
Gli avevamo fatto costruire una piccola baita coibentata per il cado e il freddo, dove lui si infilava sempre molto volentieri, aveva capito all'istante che sarebbe stata la sua cuccia.
Quando tornavo a casa dopo vario tempo mi riconosceva e mi si strusciava addosso per lasciarmi il suo pelo come marchio di territorio. Noi tutti eravamo suoi.
Specie mia madre, con la quale aveva un rapporto simbiotico.
Si capivano all'istante.

E' morto tra le braccia di mia mamma, di infarto. Ha emesso con un rantolo agghiacciante e si è spento. Le lo ha tenuto in grembo e gli parlava con dolcezza, e lui la fissava come per dire 'aiutami'. Non c'è stato niente da fare.
E' stato atroce, tra l'altro gli animali domestici sono rifiuti speciali...non si possono nemmeno sotterrare.

Babel

E la notte non è mai sufficiente oblio.

baci sull'albero


Una amica mi ha ridestato un ricordo molto tenero della mia pre-adolescenza.
Era il giorno della mia comunione, 23 ottobre 1983. Dopo la cerimonia abbiamo festeggiato nella casa dei miei nonni materni, in campagna. L'aria era frizzante, una bella domenica d'autunno. Nonna aveva preparato i papassini e i ravioli freschi e tutta la famiglia era riunita per l'evento. Dopo pranzo andai a trovare la mia amica dell'epoca, che abitava vicino a nonna. Questa amica aveva anche un cugino mio vicino di casa, che all'inizio non mi piaceva per niente. Il cugino però quel giorno mi era diventato simpaticissimo, e lo trovavo anche assai carino.
Mentre passeggiavamo per la campagna ci siamo avventurati in un oliveto, e io mi sono arrampicata su un albero, come facevo di solito tra l'altro.
Il mio amico mi segue, ci sediamo su un ramo mentre gli altri sono a terra che si divertono a tirarsi dietro qualche oliva. Mi sentivo un pò strana.
Lui si avvicina e mi bacia con dolcezza, e io ero già pazza di lui.
E' stato il mio fidanzatino per anni, ancora oggi lo ricordo con tenerezza. Il primo ragazzo per il quale ho provato amore.

martedì 25 ottobre 2011

#49 - male da morire

7 Settembre 2011, telefonata un po strana. Con tono seccato e sbrigativo...pronto? si si sono io non sto molto bene, mi passerà.
Quindi che mi vuoi dire esattamente? Cavoli! Vabbè chiudiamo qui la conversazione altrimenti ti riempio di improperi!
Penso: ma vai a quel paese!
E chiudiamo la conversazione.

Io ancora non lo so ma questa per lui era una maniera opportuna per lasciarsi.
Passano i giorni e non si fa sentire, io mi sento malissimo e il venerdi sera lo chiamo due volte ma non risponde al telefono. Il sabato mattina esco presto e vado a casa sua. Devo risolvere la faccenda, non posso più aspettare.
Salgo le scale approfittando dell’apertura del portone, suono varie volte direttamente alla porta.
Apre...e ommioddio...indovinate com’è conciato? La famosa maglietta rosa maiale col teschio! Tutto spettinato, con le cispe negli occhi e l’aria da clochard.
Cazzarola, e io lo amo questo qui!! Ma vi pare possibile!!
Esordisce con “E tu cosa ci fai qui?”
Come cosa ci faccio qui...non ci vediamo da domenica e non ci sentiamo da giorni! Lo sai che questo atteggiamento mi ferisce a morte e mi fa stare molto male! Ma che succede?
Come che succede, ci siamo lasciati!
Eh?? E quando?
L'altro giorno al telefono!
Panico. Mi siedo perchè non sento più le gambe.
Non riesco ad emettere che un flebile suono.
Ma come, tu accetti che ci lasciamo al telefono senza colpo ferire, non mi chiedi nemmeno spiegazioni!

Basta, per me è finita, non ce la faccio piu a fingere! E’ bene che chiudiamo la questione perchè io non voglio piu continuare.

Fingere?? Fingere cosa?
Panico.
Ti comporti in un modo e poi mi dici cose che non collimano, non riesco a crederti!

Il tono si fa sempre piu sprezzante...
Mi devi credere, io non sono innamorato, sarà crudele ma è cosi. Ci ho provato ma proprio non mi riesce di amarti, non è come vorrei o come credevo dovesse essere!

Panico.
Chiudo gli occhi, No non sono qui, non è possibile!
Come hai fatto a fingere! Come ti sei permesso a prendermi in giro un altra volta, sapendo cosa provo per te!
Eppure ero stata chiara tutte le volte e tutte le volte ti ho offerto la possibilità di uscirne a testa alta e invece hai optato per spezzarmi il cuore un altra volta! Non ci posso credere che mi stai facendo questo un altra volta. E ora è ben peggio di luglio perche avevi promesso!

Ebbene si, io le promesse non le mantengo!!

Oddio, panico.
Ho uno squilibrato di fronte e non mi escono le parole di bocca!!
Il mio sguardo è incredulo, il mio cuore non riesce ad accettare le sue parole, ma mi rendo conto che ho davanti un muro impenetrabile. Devo andare via.
Va bene, dammi le mie cose che vado via.
Lui prende i miei libri e vado via sbattendo la porta senza salutare.

Ha preso una decisione per noi due senza consultarmi, senza chiedermi se ero d’accordo. Non lo ero ovviamente, ma almeno avrei partecipato anzichè subire in pieno questo strazio.
Vado via con un peso sul cuore, lo sterno mi fa male. Mi tremano le gambe. Non riesco a piangere per giorni.


Sono caduta dal 4°piano, sono volata giù leggera e atterrata di schianto, ho sentito i polmoni farsi piccoli contro la cassa toracica, il sangue riempire la bocca, le braccia e le gambe non erano più le mie. Ti sei liberato di me con un solo gesto, aprendo la finestra. E ti sei rimesso al pc, per controllare i tassi della banca centrale. La radio trasmetteva un concerto di musica classica e già pensavi al pranzo. Sistemavi gli occhiali sul naso e chiusa la finestra tiravi giù la tenda solare.
E qualcuno dice: non temere, domani è tutto passato


(immagine courtesy of Franco Matticchio)

#48 -nefasti presagi #2


Era il venerdi prima del fattaccio...andiamo a fare la spesa al supermercato.
Che si fa stasera? Ti va il risotto venere con zucchine e gamberetti?
Mmmm si!!

Io sto seguendo una malefica dieta per il colon, quindi niente lieviti...anche se un biccherino di bianco col riso ci sta benone. Scherziamo di fronte all'espositore dei vini..e quindi prendiamo un vino trentino e fanculo alla dieta.
Ah non posso dimenticare l’immancabile pane azzimo. Triste ma fidato compagno delle mie colazioni.
Arrivati alla cassa ci raggiunge un amico.
Lui guarda la spesa sul banco ed esclama: Ma questo è un menù dell'ultima cena!
Ebbene si, ci aveva azzeccato. Era proprio l'ultima nostra cena insieme.
Che razza di previsione, eh?!
Manco l'avesse utilizzata per darci i numeri del superenalotto.

bella la vita eh

Oggi mi domandavo quanto dev'essere bella la vita quando hai qualcuno che ti ama sempre pronto a supportarti e consolarti nel momento del bisogno. E non sto parlando dei genitori o dei fratelli, quelli si spera ti vogliano bene anche per una questione di sangue.
Invece ti ritrovi a fare il bello e il cattivo tempo nel cuore altrui, si va e si torna come se nulla fosse, si sbattono porte in faccia ma si aprono finestre, sempre a comodo.
Ti senti mancare la terra sotto ai piedi, la prima cosa che fai è informare chi ti fa sentire a casa. Già...ma questa casa poi cos'è effettivamente?
E' colei che ti ha abbracciato nel cuore della notte per farti dormire sereno, è sempre lei che ti ha spronato ad andare avanti a piccoli passi, è ancora lei la donna che hai ammesso essere l'unica che ti abbia amato cosi come sei.
Ed è sempre e solo lei quella alla quale hai spezzato il cuore.

ps:è sempre lei quella alla quale non chiedi nemmeno come sta,non è importante.E' solo un dettaglio.

e il divoratore mascherato di croissant colpisce ancora

E il divoratore mascherato di croissant alla marmellata aveva colpito ancora.
Niente lo fermava, nemmeno il sopraggiungere dell’autunno. Si aggirava furtivo nel parco per cercare sollievo al languore persistente. Ah, come sono sfortunato! Ma perchè il destino mi ha voluto così remissivo alle dolcezze?
Vagava con lo sguardo basso, scuotendo la testa, non è possibile, pensava. Devo mettere fine a questa dipendenza! Che ne sarà di me, sempre in preda di languori primordiali?
La sensazione di benessere dalle morbidezze calde e avvolgenti, accompagnate da un sorso di capuccino fumante lo riconciliava col mondo. La sua inquietudine si placava per qualche istante e tutto pareva avere una luce nuova.
Ah com’è delicato il profumo, come risale nelle narici e mi pervade l’anima!
Ma cos’è l’uomo senza piacere alcuno? Siamo solo esseri vaganti in cerca di pace?
Dovrebbe il divoratore mascherato rassegnarsi alla dolcezza o voltare le spalle alla bontà?

Ma si, mi concedo ancora una volta quella piccola finestra di felicità.
E una lacrimuccia (ma solo una eh) di soddifazione fa capolino dall’occhietto, e un sorriso sornione gli riscalda il cuore.


(immagine curtesy of http://www.biembi.it/cattivik.htm)

lunedì 24 ottobre 2011

Protosardi


C’era un tempo dove Nur si affacciava sulla sommità del nuraghe per scrutare l’orizzonte, in attesa di oscuri figuri in arrivo dal mare. Doveva avvisare il capo villaggio e tutti insieme rifugiarsi nelle profondità della terra. Sotto il nuraghe.
E cosi attendevano il passaggio delle genti, lasciavano sulla panca di pietra qualche pezzo di pane e del formaggio, il vino invece lo portavano con loro nel sotterraneo segreto.
Serviva per riscaldare la notte.
Non udendo più il tremore della terra risalivano in superficie, la pelle odorava di radici e vino, la notte era fresca e illuminata dalle stelle. Guardavano il luccichio del mare consapevoli che sarebbero ritornati.
Gli affamati, si, tornavano a prendere il frutto delle loro fatiche, ma Nur non se ne curava. Era scritto. E si lavorava anche per questo.

Brace

Appare la bellezza mai assillante né oziosa
Languida quando è ora e forte e lieve e austera
L'aria serena e di sostanza sferzante
Anima fiammeggiante soffoca
Smaniosa d'aria non ce la fa
Giorni spremuti e notti
Attinti a un pozzo profondo millenni


fuochi nella notte di san giovanni

tu quietami i pensieri e le mani
in questa veglia pacificami il cuore


#47 -Aridaje

Quindi si ricomincia, ma lo tengo d’occhio.

Ma perchè mi vuoi cosi bene?

Gli sorrido, ma non ho il coraggio di rispondere: tu ti chiedi mai perchè respiri e perchè nonostante puoi provare a tapparti il naso...il corpo ti obbliga a respirare con la bocca?
Ecco, io non riesco a smettere di amarti. Sei scritto in tutte le mie cellule. Hai riempito ogni spazio del cuore. Ti amo e basta.Cosi come sei.

Ma a ferragosto un primo segno di insofferenza, in stile ‘sparisco perchè sto male e voglio stare da solo’. E io però non affronto la cosa con cautela, mi assale il panico. L'idea di una separazione mi fa impazzire.
L’indomani esco presto da lavoro e lo raggiungo a casa senza avvisare.
Apre la porta, ah bene...non ha la maglietta col teschio!
È visibilmente imbarazzato. Non si aspettava la mia visita.
Ho voglia di buttarlo sul divano e....
mi trattengo.
Mi siedo, con tono delicato e col sorriso gli chiedo se è convinto che stare con me sia effettivamente quello che desidera, se ci sono problemi che non abbiamo affrontato.

No assolutamente, sto molto bene con te, non ho lamentele da fare. E’ che quando sono in questo stato non voglio nessuno, nemmeno te.

Aridaje!!
Non sarà il caso di dare una svolta e fare in modo che pure questa storia non finisca come le altre?
Che fine hanno fatto tutte le tue ex?
C’è una nota comune in tutte noi, hai notato?
Perchè pretendi amore incondizionato mettendomi continuamente alla prova, e quando invece sono io a chiederti un segnale ti ritiri senza una parola?
Ed ecco che hai avuto donne che ti hanno amato,tanto.
Ma nonostante l’amore hanno preso un’altra strada.
Le sconfitte sono sempre brucianti, ma se non guardiamo avanti non c’è speranza alcuna.

Barbagianni...se tu mi parlassi la tensione svanirebbe.
Si hai ragione, cercherò di parlarti, è dura ma ci provo.


E tah daaaan....viene fuori la pervertita sentimentale, quella convinta che con l’amore si possa tutto. Mi manca il costume e lo stacchetto musicale, e poi sono apposto!
E via più veloce di un neutrino! La paladina delle cose impossibili sfreccia in soccorso dei casi più difficili. Un motto d'amore incondizionato la muove e nemmeno lei può farci nulla.
Per quale motivo il suo cuore sia convinto d'essere predestinato a lui, nessuno lo sa. È un postulato assoluto, una condizione necessaria e sufficiente, un'associazione biunivoca. E non c'è niente da fare. Era scritto.

domenica 23 ottobre 2011

I do not always go for undedogs

di vita ne abbiamo solo una

Il gendarme è sempre in servizio. Stà li con il fucile puntato alla tempia che ti intima l'immobilità.
Stai fermo, la fuori c'è la vita e tu non te la meriti. Non c'è speranza per uno come te. Dove vuoi andare alla tua età? Sei rassegnato a stare da solo, perchè non c'è niente che tu possa fare per cambiare pagina. Il mondo è un luogo pericoloso

E flebilmente rispondi: sissignore, ha ragione signore, sono un disastro, la mia vita vale poco, effettivamente cosa ci vado a fare fuori?

Qualche volta il gendarme si assopisce, e allora ecco che i tuoi occhi si affacciano all'anima. Stai guardando fuori dalla finestra, chiedendoti se è il caso di uscire, si un giro fuori può farmi bene.
In silenzio, ti avvicini alla finestra, apri le ante, l'aria fresca ti entra nei polmoni. Oddio com'è fresca!
Ma dura un istante. Il gendarme si sveglia, la brezza lo ha turbato, e riprende servizio.

Altolà, chivalà?

Sono io, sono l'anima che tieni sempre sotto assedio. Non ho la parola d'ordine, posso solo chiederti di lasciarmi andare. Troppo tempo oramai è passato e io ho bisogno di respirare. Di vita ne ho una sola. Hai sentito che bell'aria c'è oggi?

Non posso lasciarti andare, io che farò senza di te? Sei il mio lavoro, sono stato pagato per stare qui. Ci facciamo compagnia da secoli oramai, senza di te io non sono niente. La mia divisa perderebbe valore. E tu hai bisogno di me, io lo so.

Non ho bisogno di te, è vero ci facciamo compagnia da una vita, ma tu sei una presenza che non mi lascia scampo.
Le risorse che impiego a tenerti a bada mi richiedono un costo troppo elevato, persino più rischioso delle cose dalle quali tu dici di volermi proteggere.
E ora desidero che tu mi lasci andare, e nel frattempo puoi fare la guardia a quei cancelli che tanto non riaprirò mai.
Dentro ci sono quelle cose che non vuole più nessuno, cianfrusaglie di famiglia. Vecchi ricordi dimenticati. Non lo dirò a nessuno che hai cambiato mansione.
Io intanto vado. C'è un bel sole e non lo voglio perdere mai più.

Marco Simoncelli, muore oggi 23ottobre 2011 a 24anni.
E noi passiamo senza neanche farci caso dall'età in cui si dice "un giorno faremo così!" all'età in cui si dice "è andata così!" (this must be the place)

Cocorite


Ieri ho avuto il piacere di conoscere Lina, una di quelle tipe territorialiste, assai decisa su cosa sia suo e cosa no. Su chi sia suo e chi possa avvicinarsi a casa sua. Beh, a parte i convenevoli iniziali, dove mi ha salutata con vocina squillante mi ha fatto l'onore di venirmi a parlare in modo più incisivo.
Come prima cosa ha deciso che il mio anello doveva essere suo, e ha tentato di rimuoverlo con forza. Successivamente non contenta per il mancato regalo...ha pensato di risalire il mio braccio destro per arrivare all'orecchino luccicante infilato nel mio lobo. Questo era certamente un regalo ancora più gradito e meno faticoso da ottenere per cui nulla è valso ricordarle che staccarmi un lobo non era il modo adatto per averlo.
Al mio perentorio richiamo la signorina è passata noncurante al mio labbro inferiore, gustandoselo con piacere.
Che tipetta! :)

sabato 22 ottobre 2011

buonanotte


Buonanotte,
ti sognerò che nuoti a bracciate lunghe verso un nuovo continente. Passando per lo stretto di Gibilterra saluterai il faro e comunicherai il carico al capitano.
"Ho 200kg di rumore delle cascate del Niagara da portare lontano da me"
E il capitano del faro risponderà:
"hai facoltà di passare lo stretto, quando arrivi salutami tanto la granseola dorata, da quando è partita non posso piu fare una zuppa decente"

E il viaggio di rientro lo farai in barca a vela, starai alla randa e solcherai le onde giganti dell'oceano come fanno i delfini, veloci e sinuosi.
La granseola dorata se la godeva sulla spiaggia e salutava il capitano con un ghigno sinistro.
E la zuppa sarà per la prossima volta.

venerdì 21 ottobre 2011

#46 - e tu che torni in auge

Ed ecco che il giorno dopo viene a casa per dirmi che si era sbagliato, che era stata colpa dello stress e che era pronto a ricominciare.

Ah si? Sei sicuro? Guarda che questa volta se mi rifai lo stesso scherzo io non so quando mi riprendo, è meglio che ci pensi bene!

No, no guarda sono convinto, ci ho pensato bene.

Sei sicuro di volermi bene? Non ci provare nemmeno se hai dubbi!

No, sono convinto e voglio continuare. Chissà dove saresti stata se avessi aspettato ancora. Non so cosa avessi nella testa i giorni precedenti.



Ok dico io, le condizioni sono che io voglio mettere su famiglia e ti voglio solo se tu mi vuoi bene veramente, altrimenti non c’è problema la porta è aperta, vai pure.
Mi hai spezzato il cuore, l’unico modo che ho per guarire è l’amore, solo l’amore.
Solo per questo motivo devi restare, altrimenti sei libero di prendere la tua strada.

Sono d’accordo, dice lui. Ricominciamo.
Mi stringe forte.

Vieni a dormire da me stanotte? mi accontenterò di tenerti tra le braccia.

E mi tiene stretta tra le braccia.

Lo guardo dormire, ha il viso di un bambino, respiro regolare. Ti amo più di me stessa, ma il mio amore da solo non basta.
Cosa ti è successo? Perchè hai preferito ferirmi anzichè parlarmi?
Il cuore mi fa male da quanto batte, temo che il dolore si ripresenterà ma ho nel contempo quel filo di speranza che invece sia per sempre.

L'amore ti fa fare cose che mai accetteresti.

In realtà stai aspettando qualcuno che impiegherà del tempo per associare alle emozioni il loro corrispondente significato.
E nonostante stai soffrendo nel limbo, attendi.
E tutti i giorni gli darai una chance di felicità.
E non importa se ti ha rovinato l’anniversario, perche tanto lo aspetterai.

La cruda verità è che le seconde chance le ho sempre pagate care.

#45 - Rassegnarsi ad andare avanti #1

Torno a casa, ma la tristezza mi assale, piango tutta la notte e l’indomani sono uno straccio e non vado a lavoro. Ma quante cavolo di lacrime può produrre una persona?
Smetto di bere, prima o poi finiranno. Ci sono però tutti i liquidi contenuti nel sangue, negli organi interni, nella pelle, ecco si ...mi disidrato completamente. E poi mi disseccherò e diventerò polvere, qualcuno passerà la scopa.
Ho i crampi allo stomaco, richiama cibo che però non riesco a dargli. Ho pranzato con un bel bicchiere di succo di albicocca. Ah si...non mi faccio mancare niente!
Sta maledetta dieta per il colon non ci voleva, tra la dieta da cibo e quella d’amore sono proprio un fiore. Di carciofo ammuffito, per la precisione.
Giunge il pomeriggio, non ricordo nemmeno com’è passata la giornata, forse distesa sul letto a guardare il soffitto.
Toh ma guarda, c’è una ragnatela sul lampadario, da quando è li? La lascio, mi fa compagnia perfino un povero ragnetto.
Sono le 4, mi faccio forza ed esco a fare due passi, ma quanto caldo fa in padania a luglio? Mi manca il mare, mi manca l’odore della macchia mediterranea, mi manca pure il vento. In questo posto il vento è un lusso 3 volte l’anno. Tutto ristagna. E tu invece avresti necessità di una tormenta, come quando batte il maestrale sul Poetto e la sabbia ti fa uno scrub gratuito e inesorabile. Torni a casa con i granelli tra i denti.
Mi viene in mente che gli aborigeni australiani che vivono nel bush lo fanno sistematicamente, si lasciano ripulire dalla tormenta di vento e dagli insetti. Restano immobili all’interno di una nube di mosche del deserto, braccia aperte e ben distese, non c’è acqua non hanno altra scelta.
Io vorrei invece buttarmi da un grattacielo con una tuta alare, e urlare. Urlare fino a che non ho più l’esofago. Atterrare e dire : salve amici, tutto bene, ho solo sputato il mostro marino che mi divorava.
Scambio due parole con una amica, rientro a casa. Sono seduta sul letto che guardo la foto dei miei nipotini. Come Mosè davanti al Sinai, mi si aprono le nebbie, i neuroni escono dallo stato di panico. Appare un barlume di ordine nell’entropia di questi ultimi 15 giorni. Qualcuno ha acceso una luce in fondo al tunnel, è stato un lampo ma ho finalmente la consapevolezza che devo andare avanti. Cosa sia stato di preciso a dare il via non saprei.
Sono pronta, incredibile! Forse non sono proprio pronta ma mi sembra che è arrivato il momento, almeno per iniziare una rinascita.
Barbagianni puoi volare via, è ora. Autoconsolazione. È il mio fisico che risponde a tutti quei giorni di sofferenza, che son sembrati mesi infiniti.
Il giorno dopo lezione di danza, ci vado mesta mesta, ho l’aspetto di una terremotata senza cibo ne acqua. Ho perso 3kg in 10 giorni. Troppi.
Torno a casa e trovo due chiamate sul cellulare, è lui. Non lo richiamo, se mi vuole si farà risentire.
E io ho deciso che cambio pagina.
Finalmente dormo senza valeriana nè fiori di bach, non par vero. Di quella notte ricordo solo che ho sognato tantissimo, persone della mia infanzia, mio nonno alle prese con la vigna, mia nonna che mi dondola sulle ginocchia.
L’atto riparatorio della mente.

Pelle




E poi maledire la tua bocca se sbagliando mi chiama quando lui ti tocca

la folie

cassetti


Ci sono persone con le quali forse dovremmo parlare. Ci sono cassetti chiusi a chiave che dovrebbero essere aperti.
Le porte sbarrate e i silenzi, le cose non dette, lasciano cadere poco alla volta quella polvere che diventa cemento col passare del tempo.
Passano gli anni e pensi che non serva dirsi quanto amore abbiamo nel cuore, quanto ne abbiamo sofferto per la mancanza. Quante volte abbiamo avuto estrema necessità di un abbraccio silenzioso e per evitare di mostrarci deboli e bisognosi siamo rimasti soli in casa a fissare il soffitto.
Se nulla chiedi, nulla ti vien dato.
Già.
Cos’è quella strana sensazione che abbiamo allo stomaco quando le stiamo vicino, quando salutandola ne sentiamo il profumo, così familiare, così evocativo.
Passano gli anni, e tu ora ti accorgi che c’erano cose che potevi fare e non le hai fatte pensando fossero inutili. Le farò domani, pensi. No...non farle domani. Chiama ora quella persona e dille che hai voglia di passare del tempo con lei, vuoi fare due passi sull’argine e prendere un the coi pasticcini, ricordare 35 anni fa, chiederle quei perchè che fin’ora sono rimasti chiusi nel cassetto.
E davanti alla tazza di the si comincia con...sai che ho ripensato a quando preparavi il pasticcio della domenica?

giovedì 20 ottobre 2011

#44 - non c'è niente da fare

Lungo la strada di rientro a casa lo chiamo, eravamo d’accordo che ci saremmo visti per parlarci. Cosa posso dire per convincerlo? Ma poi...devo persuaderlo a far cosa?
Arriva dopo pranzo, lo abbraccio, mi è mancato da morire.
Ha una maschera di impassibilità, freddo come un marmo. Non gli sono mancata per niente a quanto pare.
Viene a prendermi per andare al mare, meglio parlarsi in un luogo neutro. Arriviamo in spiaggia ma io sono spossata a causa dell’adrenalina accumulata e cado esausta, rimango inebetita a guardare le nuvole sospinte dall’inaspettato vento padano.
La giornata non è calda, ha piovuto. Mi sento ancora su quel marciapiede, che attendo i soccorsi.
Quali sono le sue intenzioni?
Per convincermi a lasciarlo andare deve darmi delle motivazioni valide, perchè le cose dette non le trovo ragionevoli. Come faccio a rinunciare a l’uomo che amo?
Come si può aprire la finestra per lasciare che la felicità voli via per la paura di vivere?
Insieme saremmo invincibili, tu ed io. Siamo complementari, siamo predestinati.

Oddio...si, è la mia follia che si presenta alla porta. Altro che finestra, qui bisogna aprire il cranio per sfollare l’accumulo di demenza pre-senile.
La presunzione che l’amore può tutto. Sono folle, si ma solo quando amo fino a sentirlo nelle ossa. E tu non so come, mi sei entrato in tutti i meandri, sei radicato nel profondo, sei come le palme del deserto. Resisti a tutte le tempeste di sabbia, alla mancanza d'acqua.

Mi guarda, ha gli occhi tristi. La tua vita è peggiorata da quando stiamo insieme.
Non c’è niente da fare, meglio tagliare.

Come fai a dire che non mi vuoi bene quando mi tieni stretta tutta la notte, ti svegli e mi sorridi, fai l’amore con me, mi prepari la colazione e mi baci con tenerezza?
No, non c’è niente da fare.

E io invece forse ho finito le parole, o magari non ho più la forza per trovare quelle giuste.
Mi riaccompagna, io testarda ripeto che non mi arrendo e che lotterò fino alla fine.
Non lo posso accettare, non ora, non così.
Sono pronta a scalare le montagne.

Armature

E' che quasi tutti si costruiscono un personaggio-armatura, e passano la vita a vestirsi e vestirsi e vestirsi quando bisognerebbe imparare a spogliarsi, e ogni giorno che passa essere più nudi e più leggeri, inconsistenti e quasi invisibili. Le uniche cose che si capiscono, si capiscono quando non si è niente, e si può guardare, invece che essere guardati. (S.T.)

Meraviglioso, perfino il tuo dolore potrà guarire poi

#43 - sometimes it snows in july

Partiamo per Perugia, la mia amica mi sopporta, con enorme pazienza, in uno stato catatonico. Molti silenzi e lacrime. Quanto mi sento patetica!
Mi manca un arto, cosa pretendo? Continuo a cercarlo, lo sento che è ancora mio, ma è una vana speranza, devo rassegnarmi che è andato perduto.

Il concerto di Prince però è stato un momento fantastico! 3 ore di concerto, pura energia.
Purple rain sul finale, Sometimes it snows in april, kiss. Non potevo perderlo.
Ovviamente nessuna notizia di Barbagianni.

Ehi sorridi, sei comunque viva! Già...posso almeno farmi rimuovere il cuore per 1 anno?


Prince - sometimes it snows in april di thuglife2k

Volevo una sua reazione e ho ottenuto un muro di silenzio, impenetrabile. Glaciale.
Ho sbagliato modo e il rendermene conto è stato atroce.
Parlandoci forse avremmo raggiunto lo stesso risultato e probabilmente ora non mi sentirei assalita dall'angoscia.
Non ho ancora capito perche mi ha spezzato il cuore senza alcuna pietà.
Vorrei saperlo e vorrei che prendesse coraggio e mi parlasse, qualsiasi spiegazione sarebbe meglio di questo muro di silenzio.
Il tempo passato insieme pare non sia servito a niente, siamo diventati due estranei in un millisecondo. Dov’è finito l’uomo che fino a un paio di giorni fa mi teneva stretta tutta la notte? Dove siamo finiti noi?
E ora eccoci qua...io che devo guardare avanti e lui invece che ancora una volta si lascia ingabbiare da se stesso.
La vita è adesso, ma il mio amore da solo non può bastare.

Lieve

Lieve
come il respiro dell'anima


mercoledì 19 ottobre 2011

#42 - prove di risveglio

Oscillo seduta sul bordo del letto e fisso il parquet, i secondi passano lentissimi, la sera tarda ad arrivare, fuori la canicola estiva è soffocante e ho sempre quel peso sullo sterno.
È giovedi, domani dovrei partire per Perugia.
Ho prenotato quel vecchio monastero per festeggiare l’anniversario e invece ora mi accompagna un amica e dormirò con lei nel lettone che doveva essere il suggello del mio amore, come sarà romantico!
Le amiche sono fondamentali, mi viene in mente la scena in cui catwoman cade dalla finestra e i gatti si avvicinano per salvarla, la curano e la resuscitano. Succede proprio cosi...tu sei mezza morta sul marciapiede e i soccorsi arrivano.
Nonostante questo non c’è un buco abbastanza profondo dove infilarmi e urlare fino allo sfinimento.
Non ho nemmeno le forze.
Arriva finalmente la notte. La mia vicina del piano superiore non intende farmi dormire, ed è già abbastanza difficile, nonostate la valeriana i fiori di bach e un bel bicchere di cannonau. Sono talmente sveglia che mi odio.
Dov’è l’interruttore per spegnere i pensieri?


Mi sveglio all’alba, fa già caldo e apro la finestra, sul davanzale c’è un inaspettato regalo. Un leccalecca colorato. Forse è caduto dal piano di sopra.
Mi sembra un buon presagio. Penso, ci sono buone nuove in arrivo.

Ma poi ripensandoci...era si una cosa buona...ma di breve durata...

kristin, vecchia amica

#41 - autostima,se ce l'hai ti senti fico più di prima

La mancanza di sonno non aiuta, e il non avere voglia di mangiare ti rende talmente stanca che non ti reggono le gambe. In più ti mancano anche le forze per poter reagire. Le endorfine sono a zero.
È un cane che si morde la coda, hai bisogno di lui per stare meglio, ma è sempre lui che ti scava l’autostima.
Ma dov’è finita la donna di qualche mese fa?
È possibile che non riesca a trovare una via d’uscita?
Scrivo lettere di rabbia, poi messaggi di donna innamorata, nessuna risposta.
Il silenzio mi uccide poco alla volta.
Panico.
E passo il tempo a rileggere 1000 volte tutte le cose scritte con il solo risultato di avere sempre il viso rigato da un torrente al disgelo. E non c’è niente da fare…la soluzione salina esce da sola. Calda e inesorabile.
Mi chiedo incessantemente cos’è che è andato storto, se potevo dire o fare qualcosa di diverso e non trovarmi persa nella nebbia del dolore.
Panico
Ripercorro le varie fasi e ho sempre in mente lui che appoggiato alla cucina mi guarda con distacco. Non ha nemmeno avuto la decenza di abbracciarmi per dirmi che gli dispiaceva. No, è tutto un brutto sogno.
Sono l’ombra di me stessa, non mi chiedo nemmeno se ne vale la pena, la disperazione è tale che vorrei un interruttore per spegnere il cervello.
Vorrei strapparmi il cuore dal petto.
Panico.
Chiedo al farmacista di darmi qualcosa per dormire, lui esce dal banco mi stringe il braccio, signorina cosa le succede, perchè è in questo stato?
La prego non mi chieda altro, altrimenti piangerò anche qui.

I fiori di bach mi hanno dato un attimo di sollievo, ma ci vorrebbe un camion di principio attivo!
E non serve nemmeno imbottirsi di valeriana né annegare nell’alcool, i pensieri sono talmente ossessionanti che ci vorrebbe l’oblio assoluto. Ecco si, una bella fumata di oppio.
Non ho mai fumato in vita mia, non so nemmeno dove andare a reperirlo.
E porca miseria! Potrei fumarmi l’unica erba che ho in casa…il the verde. Qualcuno ha mai provato a fumarsi il the verde? Bleah!

martedì 18 ottobre 2011

che felicità

Ed è la patetica storia di chi non si rassegna

Ho messo le mani in tasca
e ho sputato sulla tavola
buon appetito Amore mio


#40 - un ordinario giorno di follia

Lui pare non subire il colpo, non chiede niente e si eclissa.
Dopo un paio di giorni vado a casa sua per sapere come mai non si è preoccupato della cosa. Sa che sto male e non interviene.
Apre la porta, ossignore! Una maglietta rosa maiale sbiadito con un teschio, pigiama sdrucito e faccia da pazzo di manicomio, capelli dritti sulla testa e cispe negli occhi...sono le 2 del pomeriggio! Fa un caldo bestiale e io sono distrutta dalla preoccupazione, so che mi aspetta una botta tremenda.
Non ci posso credere! Ho un attimo di esitazine sulla porta. Cazzarola deve essere per forza amore perchè a vederlo conciato in questo modo si direbbe un figa-repellente, uno sfigato, un nerd della peggior specie.
A fatica la voce mi esce dalla bocca, esordisco con come mai ha preferito tacere sapendo come stavo? Perchè non si è fatto vivo?
Sono settimane oramai che ha un comportamento al limite e io nn ce la faccio più.

Ti comporti come se non te ne fregasse niente! Questa cosa mi ferisce da morire.
Risposta con tono sprezzante: “io non voglio bene a me stesso, come speri che ne voglia a te?”



No, non lo sto sentendo con le mie orecchie, io non sono qui e quello non è l'uomo che amo, non è l'uomo che qualche giorno prima mi ha detto che io ero l'unica cosa che andava bene. Niente di cui lamentarsi diceva.
Mi sento la terra mancare sotto i piedi, l’aria si fa più rarefatta, ho un strano peso sullo sterno e le gambe mi tremano, cosa cavolo ci faccio qui? Perchè sono venuta??
Le lacrime scendono da sole, non vedo nemmeno dove mi trovo. Lui è appoggiato alla cucina con le braccia conserte, mi guarda come se fossi un estranea. Ha il viso congelato in una espressione senza emozione alcuna, gli occhi sono vitrei e distanti.
Prendo il casco e vado via. Scendo le scale tenendomi alla balaustra, il caldo soffocante mi toglie il respiro. Arrivo allo scooter e piango...piango...piango...piango. Ecco sono volata giù dal 3° piano, mi hai buttata di sotto e ti sei rimesso al pc.
Continuo a ripetermi 'Non ci posso credere, sto cadendo'.
A stento raggiungo casa della mia amica, dove continuo a piangere disperata.
I giorni seguenti sono uno strazio, non riesco a fermare le lacrime che continuano a scendere calde e salate da sole. Mi sento morire.

L'estate non è fatta per i drammi, dovremmo stare male in inverno e risorgere a primavera. Almeno il tempo ti da una mano.

lunedì 17 ottobre 2011

#39 - reazioni

Ho scritto decine di mail anche se poi nn ho mai mandato niente, mi fermava l'angoscia dell'attesa di una risposta.
Quello che non mi sorprende è che alla fine avevo la necessità di dirgli sempre le stesse cose, e forse perche sono sempre le stesse cose di cui avevo e ho tutt'ora bisogno e che latitavano.
Era dunque passato un anno ma non era cambiato niente, gli avevo anche chiesto di farsi un resoconto e di farmelo sapere ma le news all'orizzonte non si intravedevano.
Quindi il resoconto ad un certo punto l'ho fatto io, sarò sembrata un ragioniere ma il mio malessere mi soffocava.
Non ero felice, avevo sempre un groppo allo stomaco, mi sentivo sempre fuori dal recinto e dovevo lottare con me stessa per non essere alla fine come avrei voluto, questo per evitare di spaventare la sua anima solitaria.
Lui veniva sempre prima di tutto, il resto poco importava.
Dettava i ritmi di questa storia e non c'erano sono spazi di trattativa, le sue esigenze erano fondamentali.
Pare che tutto gli fosse dovuto perchè chissà in quale vita gli hanno tolto qualcosa, mentre io invece potevo permettermi di dare fondo alle mie risorse senza pretendere di ricevere. Troppe cose sembravano date per scontate.
Ed ecco che io e lui abbiamo fatto un percorso in cui abbiamo camminato paralleli, ma mai ci siamo uniti veramente.

Mi sento single ma senza benefit, questa è la verità...e la cosa non mi piace affatto.

Il mio cuore aveva la certezza che non sarebbe passato un altro anno uguale al primo, non avrei speso altro tempo per 'conoscerlo', sapevo chi era già da prima. ....e allora che cavolo volevo di più?
Desideravo stare con una persona che mi faccesse sentire parte della sua vita, e che non soppesasse ogni singolo movimento per evitare che l'altro sconfinasse nei suoi recinti.

Quindi se tu a distanza di un anno non hai ancora capito cosa vuoi...beh è grave, sono finite le cazzate e si deve iniziare a vivere. E se non sono io quella che t'accompagna meglio saperlo ora che tra un anno.
E sarebbe grave pure se avessi capito cosa vuoi ma hai omesso di rendermi partecipe.


È l'inizio della fine. Lo so dentro di me. Vorrei che avesse una reazione...e invece quello che succederà mi toglierà la terra sotto ai piedi.

#38 - Corvi e nefasti presagi


Perchè mi sento come se mi avessero consumato un arto poco alla volta?
Sono ferma davanti alla sua porta, posso vedere cosa c’è dentro ma non posso entrare.
Tutti questi mesi passati a sostenerlo comincio a sentirli, sono stanca anche io e mi piacerebbe ricevere un abbraccio rassicurante.
Sento montare una pesante insoddisfazione per la sua mancanza. Il mal di stomaco si fa piu pressante e nn ci dormo la notte. Faccio sempre lo stesso sogno, noi che ci lasciamo senza nemmeno una parola, e io che ci guardo dal di fuori e mi sento impotente. Come se fosse inevitabile.
Sto cercando di prepararmi al peggio.
Alla fine devo ammettere che a queste condizioni non mi sento bene nella relazione, vorrei che fosse più presente e che non mi escludesse dalla sua vita tutte le volte che fa il pieno di stress.
Vorrei che parlasse di più e che non costruisca continuamente muri di recinzione.
Muri che io puntualmente scalo o abbatto con fermezza.
Ma ora sono esausta.
Siamo alle solite, se imparasse a dire di no sarebbe tutto a suo vantaggio ma è dura sradicare abitudini da un uomo di 45anni.
Tempo addietro gli chiesi di farsi un resoconto del tempo passato insieme. Vorrei che ora avesse chiaro cosa ha in mente per noi due, e che mi rendesse partecipe delle sue conclusioni. O dei dubbi casomai ne avesse.
È inizio luglio. Fa un caldo bestiale, la finestra è aperta e sta albeggiando.
Lui dorme, parla durante il sonno. Si agita di continuo, non è sereno.
Un corvo si apposta sul davanzale.
Inizia a gracchiare con tono possente, mi sveglio di sopprassalto sento il cuore battermi veloce nel petto e il sangue mi si gela dandomi quella sensazione di freddo tipica della paura. Ho un triste presagio.
Lui continua a dormire.

domenica 16 ottobre 2011

#37 - malesseri

Metà giugno, scopro che c’è il concerto di Prince a Perugia, cavoli il mio mito!
Non posso perdermi il concerto. Ho aspettato decenni! Manca poco meno di un mese.
Gli chiedo se gli va di venire e cosi prendo i biglietti e prenoto in un resort ex monastero alle porte della città. Cosi festeggiamo l’anniversario che cade proprio in quei giorni!!
Il resort è molto romantico, e dopo il concerto potremmo restare in piscina a rilassarci.
Già...ho fatto i conti senza l’oste, ancora non lo so. L’oste pare concorde ma in realtà nasconde un malessere che si rivelerà più avanti.
L’oste è felice di avere gli avventori al suo desco, ma sopraggiunta la sera è esausto e vorrebbe che tutti sparissero. Vorrebbe chiudere bottega e dormire per giorni, per acquietare i pensieri, per dare un senso a questa inquietudine che lo opprime. Che non lo fa vivere.

Vorrebbe che qualcuno gli tendesse la mano e lo abbracciasse senza parlare, senza chiedere nulla e allo stesso tempo vorrebbe essere l’unico uomo sulla terra, sporgersi da un dirupo e urlare fino a non sentire più. Ah se avesse la forza di nuotare fino ad un nuovo continente, a bracciate lunghe respirando l'aria dell'oceano, saluterebbe l'orca di ritorno dalla battuta di pesca, il banco di merluzzi oramai ridotti allo stremo, affiancherebbe la nave portacontainer e saluterebbe il capitano. Va tutto bene, sto solo cercando me stesso.

Il respiro che si fa pesante, sa che cos’è tutto questo...ma si nasconde dietro le otri, forse così la vita che lo insegue non lo riconoscerà.

#36 - cancelli


La notizia che ha un lavoro molto importante da fare è nota da mesi ma finalmente si mette sotto. Io mi armo di pazienza e lo supporto in tutta la faccenda. I sabati oramai sono votati al suo lavoro e le domeniche pure, però visto l’impegno gravoso accetto di buon grado di fargli da spalla, senza protestare. Del resto mi viene naturale. Mi fa piacere sostenerlo e vedere che il lavoro va avanti.
Tutto questo però lo assorbe completamente e io sono fuori del recinto, l’angoscia di non finire per tempo è una spada perennemente sulla testa.
La cosa mi fa soffrire ma aspetto che si concluda tutto, sempre per amore. Il cancello è invalicabile. Non mi rimane che stare ad aspettare. Mi manca un po’ a dire il vero.
Ma so quando è ora di andare via, so pure quando è ora di tornare.

È seduto al pc, che cerca ispirazione, lo abbraccio dalle spalle, poggio il viso sul suo collo, lo respiro profondamente per portare via con me un po’ di lui.

Va tutto bene?
Si.
Sei sicuro?
Si, sei l’unica cosa che va bene, non ho nulla di cui lamentarmi.


Lo lascio lavorare e torno a casa. Mi manca da morire. Servirà tutto questo?

sabato 15 ottobre 2011

l'amore non ha età


Mi serve del bagnoschiuma e faccio un salto al supemercato sotto casa. La corsia dei profumati è occupata da una coppia di over80. Lui è curvo e cammina lentamente, lei invece pare più arzilla. Lui porta un cappello e un bel maglioncino rosso a righe, lei ha un vestitino verde a fiorellini e gli occhiali da sole. Siamo ad ottobre ma è una bella giornata.
Si fermano davanti a dei prodotti e lui pare indeciso ma lei con dolcezza lo esorta a sceglire: "Amore mio, non ti ricordi? È quello che abbiamo preso l'ultima volta. Ma se vuoi cambiare fallo pure tesoro mio". Lui risponde in inglese, la cassiera poi mi dirà che è nato in India e ha insegnato a Londra fino alla pensione.
Sono passata affianco e li ho sfiorati intenzionalmente, prima lei e poi lui, ho voluto per me un pò di quella magia che desidererei io a 80 anni accanto all'uomo che amo.
L'amore è eterno? Si può esserlo, cambia la forma ma rimane amore.

noir désir

Je n'ai pas peur de la route
Faudrait voir, faut qu'on y goûte


E il Divoratore mascherato di croissant alla marmellata colpisce ancora


Ed ecco che il divoratore mascherato di croissant alla marmellata si aggira furtivo nei pressi di Trolese. Il fare guardingo non lo rende immune dal profumo proveniente dalla pasticceria. L'occhio languido e il sorriso sornione tradiscono però un profondo malessere...troppi giorni son passati dall'ultimo agguato al banco!
Ah povero me! pensa il divoratore mascherato, ma perchè il destino mi ha voluto così arrendevole di fronte a cotanta dolcezza!
La cameriera passa davanti al banco per servire dei clienti, e lui è fuori che scruta l'ambiente dalla vetrina.
Entro oppure no?
Non vorrebbe farsi riconoscere, il travestimento da scienziato forse non è abbastanza elaborato. Avrebbe dovuto indossare anche gli occhiali da sole?
Farsi crescere i baffi? Ah si, si ricorda di un tizio che per trafugare banane al mercato indossava un impermeabile con le maniche larghe...e infilava le banane con destrezza. No, no...troppo evidente.
E poi lui ha una immagine da difendere!
Forse è meglio entrare, l'aria mattutina è frizzante e il languore si fa più pressante. Si fa coraggio, respira e spinge la porta.
Ah che bontà...cosa scegliere?...si si lo so...quello alla marmellata di albicocche naturalmente ...e un cappuccino per favore!
Si siede vicino alla vetrina, annusa la tazza fumante, l'odore del caffè lo riconcilia col mondo. Guarda la gente passare, si sente in pace...almeno per i prossimi 15minuti.

venerdì 14 ottobre 2011

Indimenticabile

Cuddles and gentle revolution

Thought i felt a chill
Thought an underrated skill
A hazard to the emotionally challenged

Fibers from a rope
In the roughness of your hand you cope
With cuddles and the gentle revolution

The guts and gluttony
The chicken of the sea
Will hardly fill your restless void
Powered by intel
The useless crap you sell
Will leave us
More or less annoyed

Down the street you go
Rumors of a one man show
How silly we can be about the future

Parent to the cause
A hustle through and then you pause
To study or to ponder or reflect

It's laid out in a line
That curves and breaks with time
And underscores this fragile nation
But i guess it's right
To love the girls who fight
Off our manly acts of desperation



did I ask too much

You act like you never had love
And you want me to go without


no thanks.

#35 -Venezia

Siamo a Venezia, la tua città preferita. Non ero mai stata al lido, mi son sempre fermata a piazza san Marco. Arriviamo in scooter, prendiamo il ferry e passiamo sul canal grande.
Una bella giornata di aprile.
Tu che mi racconti di Vivaldi, il tuo preferito, che suonava in chiesa e dirigeva un orchestra di ragazze.
La musica eccezionale è quella degli Ospedali dove le "putte" cantano come gli angeli e suonano il violino, l'organo, l'oboe, il violoncello, il fagotto; insomma non c'è strumento che le spaventi.

E parli del perchè smise di celebrare messa. Non sapevo nemmeno che Vivaldi fosse un prete!
Arriviamo a Pellestrina, ma purtroppo è un disastro in questo periodo, il mare ha riportato tutti i regalini lasciati dai turisti e locali. Uno spettacolo desolante.

Qualcuno ha pensato bene di creare un opera d’arte moderna col resto di una cyclette e uno schermo tv. I rifiuti sono dovunque. Piccole reti di plastica ricoprono la spiaggia.
Un gruppo di adolescenti è sulla banchina che canta, sono addossati ad una barca per proteggersi dal freddo.

Anche i nani da giardino non mancano. Quanto abbiamo riso! Una fila di case tutte corredate da nanetti terrificanti.

Pranziamo vicino al mare, mi ricorda casa. Quando sei vicino all'acqua stai meglio anche tu.
Il rientro sul ferry, rimaniamo abbracciati a guardare le luci di Venezia, ma perchè dobbiamo tornare a casa?



I tuoi occhi per qualche attimo sono collegati all’anima. Mi guardi con tenerezza e dici che vorresti venire a vivere qui, ti piace l’aria un pò decadente, i palazzi barocchi, il rumore delle barche.

giovedì 13 ottobre 2011

si tu no vuelves

Y cada noche vendrá una estrella a hacerme compañia
que te cuente como estoy y sepas lo que hay
dime amor, amor, amor....estoy aquí, ¿no ves?
Si no vuelves no habrá vida no sé lo que haré...
no sé lo que haré... no sé lo que haré...


another night in

Doesn’t matter where she is tonight
Or with whoever she spends her time
If these arms were meant to hold her
They were never meant to hold her so tight




La voce, gli archi rappresentano bene il tormento dell'anima. L'incedere delle parole e l'accorato appello...nulla rimane al caso.

E se queste braccia erano un mezzo per abbracciarla, non lo sono mai state per stringerla cosi forte. Ma lo saranno.

proposta di matrimonio


Mi è venuto in mente che anni fa ricevetti la mia prima proposta di matrimonio. Frequentavo un triatleta australiano, bel ragazzo. Conosciuto tramite mia sorella. All'inizio era molto divertente, curioso e pronto alle novità. Gli piaceva essere l'uomo di un ingegnere...e sfoggiarmi tipo trofeo in tutte le occasioni. Non ero ancora laureata all'epoca ma per lui era motivo di vanto.
Non perdeva occasione per ricordarlo a tutti quelli a cui mi presentava.
Siamo stati insieme al concerto di Marilin Manson, molto pulp.
Come tutti gli atleti un pò vanesi si depilava tutto, il problema nasceva quando iniziava la ricrescita...pungeva come un riccio di mare. Pareva di essere sdraiati vicino ai rovi.
Un giorno mi dice tutto emozionato...devo dirti una cosa importante e te la dico in italiano, l'ho studiata tutta la settimana.
Tira un sospirone e parte con quell'accento aussi : 'Mi vuoi sposare?'
Oh cavoli! Beh..si, effettivamente mi piaci abbastanza, e credo di volerti abbastanza bene. Per cui ok, ti sposo.
Chiamo mia madre per darle la notizia e lei ovviamente la condivide con mio papà il quale è seduto davanti alla tv.
Lui non si scompone minimamente,apprende la notizia come se si trattasse della scelta su cosa mangiare a cena. Mamma lo guarda attonita...ma come,dice, non ti importa niente, se la porterà in australia e tu non dici nulla??
E lui con tono serafico: ma perchè dovrei preoccuparmi, mica si deve coricare con me!! (traduzione dall'originale: e acchì cu meggu si debi cucha?)

ah benone!!
Non mi sono sposata con il triatleta, dopo un pò l'ho trovato assai noioso. Non mi ha mai perdonata.

Habla con migo

La misteriosa torera e il suo amante si avvicinano alla piscina allontanandosi dai cantori, lei lo abbraccia dalle spalle, appoggia la testa riccia tra le scapole di lui...che respira profondamente, chiude gli occhi: quel Caetano mi fa venire i brividi.

mercoledì 12 ottobre 2011

#34 - asiago

Stiamo raccogliendo i punti della marmellata Rigoni, 10 bollini verdi per un weekend ad Asiago. Da sola la vedo dura..ma Barbi è un forte consumatore.

Metto il tuo indirizzo?
No, non voglio!
Perche? Ti vergogni?
Si, molto.
Uffa, vinci questa tremenda timidezza, e preparati alla vittoria!


Ed ecco che estraiamo a sorte il vincitore del concorso ‘weekend ad asiago’, il vincitore è....il sig. Barbagianni!! È in mezzo al pubblico, con la morosa.
Il pubblico mormora...ah si..eccolo li...ma guarda che bella coppia!
Complimenti, la prego di salire sul palco per prendere il premio.
Per carità, che vergogna!!
Ci dica sig.Barbagianni qual’è il suo gusto preferito?
No dai che vergogna, togli quel finto microfono!
Ma come sig. Barbagianni, è il primo vincitore..dove scappa?? non vuole partecipare?
Uffa! lasciami andare,mi vergogno solo a pensarci!
Sig. Barbagianni, mi meraviglio di lei...parla davanti a platee internazionali e non ci vuole dire qual'è il suo gusto perferito??
...ah beh...io...si...la marmellata alle pesche,ecco si…ma pure quella ai lamponi.
Ma ci dica, quanta marmellata consuma alla settimana?
...mmm io..insomma, beh...forse 1 barattolo a settimana..sa, io la metto pure sui biscotti.
Non mi piace la marmellata di arance, ma quella di pesche mi fa impazzire.
La mia morosa invece preferisce quella alle prugne.

E il sindaco di asiago consegna il premio offerto dall’azienda.
Spero passi un bel finesettimana qui ad asiago sig. Barbagianni!

Dovresti scrivere sceneggiature!

Quanto hai riso, te lo ricordi?

#33 -cambiamenti


La sua camera da letto è ancora incompleta ma decide che è più urgente montare la tenda solare. Sta arrivando il caldo.
Ho pensato: è un uomo, gli uomini non badano all’arredamento...piuttosto a certe comodità.
Invece poi ho capito. Non è pronto ad affrontare i cambiamenti della parte più intima di casa sua perchè è dentro di se che ha difficoltà a cambiare.
Lo stare male è una costante dentro la quale si rifugia, conosce i meccanismi e si lascia travolgere inerme, accettando di venire immerso lentamente nel guano e di non respirare fin quando il guano stesso non si ritira spontaneamente.
Il cambiamento lo pone di fronte ad un baratro che non sa di che genere sarà, invece cosi almeno sa di cosa si tratta. Passata la follia, si rientra mesti nei ranghi, fingendo una serenità che in realtà decade dietro la retina.
Lo diceva sempre infatti: non sono abituato a star bene, tantomeno a confrontarmi con una persona che mi tratti con gentilezza e comprensione. Non so come gestire queste sensazioni, i sentimenti sono distaccati dalla parte razionale che mi dovrebbe indicare chiaramente di cosa si tratti. Ho bisogno di rielaborare le cose dette per riuscire a capire cosa mi sta succendendo.
La tenda solare è montata al di fuori dello spazio intimo della casa, il cambiamento c’è ma non si vede, e non è nemmeno vitale. All’interno tutto resta immutato. Non sei ancora pronto.
La tenda è un palliattivo, un esile ombra alla quale ti aggrappi durante i mesi estivi, l’inverno però si sa...dura molto di più qua a nordest.

Scrivendo tutto questo mi son chiesta se è opportuno che io cerchi di metterti a nudo. Ho capito, lo faccio perchè cerco di trovare una via d’uscita e darmi delle spiegazioni, per lasciare che tu esca dal mio cuore.

#32 - ah che fatica decidere!

lezione n°2: decidersi prima che arrivi natale


E questo sei tu.

martedì 11 ottobre 2011

Domani è tutto passato

Mi sento come se mi avessi buttato giù dal quarto piano, sono arrivata di schianto sul marciapiede, l'impatto mi ha fatto sentire i polmoni pesanti, sento che sono ancora viva ma le mie ossa in frantumi non mi permettono di muovermi. Quasi il colpo mi ha anestetizzata. Le braccia scomposte e le gambe non le sento più. Sento risalire il pranzo verso l’esofago, oddio no odio vomitare! Detesto l’odore acre dei succhi gastrici e quel sapore rancido che ti lascia in bocca il cibo in avanzato stato di metabolizzazione.
Gli occhi si guardano attorno, vedo solo che passa qualcuno, nn riesco a sollevare la testa.
Tu nemmeno mi osservi dalla finestra, hai compiuto il gesto e ti sei rimesso al pc, stai leggendo del circolo polare artico che si sta dissolvendo e sei seriamente preoccupato per lo scioglimento dei ghiacciai. Io non ci sono più perchè hai eliminato il problema con estrema freddezza e violenza. Sono volata via. Dal quarto piano.
Con lo sguardo fisso sullo schermo, scorri le pagine del fatto quotidiano, rammaricandoti che la banca centrale sta variando i tassi.
E io sono volata giù, leggera, dal quarto piano.

Nel frattempo arriva della gente che si chiede se mi sono buttata di sotto di proposito, il mio respiro si fa pesante,un misto di sangue e saliva mi riempie la bocca. Forse è meglio il sangue del vomito. E se sto pensando forse non è tutto perduto.
Signorina sta bene? Da dove è caduta? È ancora viva! Dice qualcuno, chiamate un ambulanza!
I soccorsi tardano ad arrivare e nel mentre una donna vede le mie lacrime che scendono calde da sole, senza rumore. Mi asciuga il viso, e mi parla con dolcezza. Resisti, dice, non cedere proprio ora. Domani è tutto passato.

#31- che succede?

Lezione numero 1: associare allo stimolo l'emozione corrispondente.

#30 - demolizioni

Rientriamo in città, tutto torna nella normalità, la solita routine.
Sbaglio ma non c’è più l’ombra dell’uomo che mi ha accompagnata nel viaggio?
Sei ricaduto nei medesimi meccanismi, le cose ti travolgono e tu non fai niente per evitarlo.
Sono bastate due settimane che tutto il buono raccolto fin’ora si sta dissolvendo.
È iniziata la tua opera di demolizione, solo ora me ne rendo conto.
Tutto troppo bello per essere vero, è meglio demolirlo e finirlo finchè si è in tempo.


Febbraio 2011, prima avvisaglia. Si isola proprio nei giorni del suo compleanno, e non intende farsi vivo. Viene a cena sotto casa mia e non azzarda nemmeno una telefonata. Ci rimango malissimo.
Cavoli, ti comporti come se io non esistessi, come se non te ne importasse niente!
Faccio forza su me stessa, medito un giorno per conto mio, decido che gli parlerò.
Non voglio litigare e col cuore in mano gli dico serenamente che se ci sono problemi è meglio lasciar perdere, mi dispiacerà moltissimo ma non continuiamo se non è convinto.
Io vorrei una relazione dove mi sento bene e non perennemente in pericolo.
No, ma scherzi? Era solo un brutto periodo, il rientro dal viaggio è stato traumatico, ma prometto che non ci saranno altri episodi come questo. Mi voglio impegnare affinche le cose funzionino. Ti voglio bene e voglio stare con te non voglio che ci lasciamo.
Sei sicuro?
Sono sicuro!
Evvai a dargli un altra possibilità.
Vabbè, ti credo perche ti amo.
Forse avrei dovuto dargli una bella mazzata sui denti...
La verità è che è perennemente in bilico con se stesso, voglio non voglio è il motto di vita. Però ammette che io sono un balsamo, la sua autostima è decisamente migliorata e sente che è amato incondizionatamente. Tutto questo non basterà.

#29- abituarsi a stare bene, che fatica!


Non sono abituato a stare così bene con qualcuno. Non sono abituato ad essere trattato con tanta gentilezza e comprensione, nè a discutere senza litigare. Mi aspetto sempre che succeda il disastro e invece con te è tutto più facile.

Già...

lunedì 10 ottobre 2011

agli amici

Ed ecco che ci sono persone che sanno molto meglio di te cosa sia il tuo bene, cosa ti servirebbe per stare meglio, e pregano che tu ti riprenda perchè cosi in questo stato sei penosamente triste. Si ricordano di te un anno fa, che eri cosi radiosa e felice, mentre ora sembri l’ombra di te stessa.
È troppo faticoso sopportarti in questo stato, anche se cerchi di stare per conto tuo.
Come se riprenderti non fosse tra l'altro nei tuoi piani.
Gli amici ti vogliono tanto bene, ma non c’è niente che possano dire o fare affinchè il lutto che stai attraversando tu lo possa digerire in tempi brevi.
Nessuno oltre te può elaborare questo distacco, e non importa se ti ricordano che chi ti ha causato il dolore sia effettivamente un ebete oppure no.
Cosa possono sapere dei meandri del tuo cuore, cosa ne sanno di cosa hai provato, dei legami che si sono prima creati e poi distrutti, di come certe cose ti hanno fatto sentire.
E il sentirsi patetici in questa prova di riemersione non aiuta.
Cosa ne sanno se veramente devi ringraziare per esserne uscita.
Vivi ora per ora, pensando a come far passare i minuti. Il giorno dopo non è nemmeno nei tuoi piani, perchè c’è la notte da far passare.
E i sogni da acquietare, i pensieri da spegnere.
Non hai bisogno di sentire la predica nè di acoltare parole di fuoco contro colui che ti ha ridotta in questo stato. C’eri anche tu nella relazione. Tu sola sai quanto si è radicato negli infiniti spazi della tua mente. Di come il corpo lo reclami per la mancanza.
Hai solo bisogno di strapparti il cuore dal petto, di dormire almeno un pò e di svegliarti domani che è tutto finito.