sabato 31 dicembre 2011

cose da buttare

Ho fatto una lista delle cose da buttare di quest'anno nefasto, e intorno alla mezzanotte brucerò questi maledetti portartori di jella:
- Barbagianni, tu insieme alle tue 'finzioni' e le tue 'prove' sarete i primi ad brillare alla luce della luna, ma lo farò anche se sale la nebbia, chissà che non ti arda il culo per davvero!
- le persone che dicono bugie
- le inutili ed evitabili sofferenze
- la pazzia del mio colon irritabile
- la mia dannosissima disponibilità e gentilezza
- la profonda tristezza degli ultimi 6 mesi
- i problemi di Lucy col suo motore

Caro, si fa per dire, 2011, annus orribilis, portatore di sfighe e inutili dolori, stai per giungere al termine...e ti saluto come si fa con i parenti che non vuoi più rivedere:
'Bae e no torrare!'

Adieux!

venerdì 30 dicembre 2011

cosa fai a capodanno?

Prendo spunto da questo post per dire che non me ne frega niente della festa in se.
L'anno scorso ho festeggiato la mezzanotte atterrando a Dubai, in compagnia di chi poi mi ha reso quest'anno il peggiore degli ultimi 25.
Capite bene che ora non sono proprio dell'umore.
Molto probabilmente lo trascorrerò guardando "in the moood for love" , pasteggiando con un risotto al nero di seppia e sorseggiando del gewurztraminer aromatico, in barba alla mia intolleranza ai lieviti.
E' un rito di passaggio da affrontare prima di tutto con se stessi, anche se i capodanni dovremmo festeggiarli tutte le volte che necessitiamo di un rinnovo.
Le cose vecchie le ho già buttate via, rimane solo da svuotare la testa.

giovedì 29 dicembre 2011

se nulla chiedi, nulla ti verrà dato

Il magico potere della domanda e della risposta:


Abbiamo dunque il coraggio di rischiare di ricevere un SI.

sono un segugio

Sono una specie di segugio. Sento gli odori da lontano, alle volte mi perseguitano nei ricordi.
Quando sono stata a Melbourne la prima volta, al rientro, ho avuto per settimane il profumo degli eucalipti nelle narici. Lo sognavo di notte.
La prima cosa a cui mi affezziono in un uomo che mi piace è certamente l'odore, e se non ha un buon odore difficilmente lo riavvicino una seconda volta.
Non amo particolarmente i profumi, preferisco la fragranza nature...e non intendo quella dell'uomo san bernardo di rientro da un salvataggio...o dell'uomo cavallo al termine del palio di siena. L'omo deve sapere da omo...non da cinghiale...perfino dopo la ginnastica da letto.
Tutto sto preambolo per dire che una volta ho fatto un viaggio al limite del delirio olfattivo.
Dicembre, giornatina padana classica. Arrivata al check-in, ero in coda. Davanti a me un tizio alto, ben piazzato, vestito distinto.
Annuso l'aria.uhhhmmmmm non mi piace per niente.
Ohhh uffa!!!
Non ci posso credere. Un lezzo simile al residuo umido dei rifiuti urbani...no...no...non può essere il signore che ho davanti!
E invece siii!!
Lo annuso meglio, con fare indifferente.
Si si è proprio lui :(.
Bene, nella mia testa elaboro la strategia di salvataggio...ho deciso che chiederò alla signorina di darmi un posto lontano da questo profumato gentiluomo.
E' il mio turno.
'Mi scusi, potrebbe darmi un posto distante da quel signore che ha appena servito?'
'Si si, tranquilla :)'
Ah bene...l'ho scampata...già mi immaginavo il viaggio in apnea.
Salgo sull'aereo, cerco il posto...e...indovinate un po'?
La signorina mi ha fatto un bello scherzetto....razza di stronzetta.
Ebbene sono seduta di fianco all'emettitore di olezzo :(
Nooooooooo!!!!!!

Meno male che ho il sedile sul corridoio.
Vabbè...riuscirò a non respirare per 1 ora e mezza? No eh?!
Parte il volo, un vento pazzesco sferza sul fianco destro dell'aereo, sobbalzi a non finire. Ho lo stomaco che inizia a protestare.
Io devo trattenere il respiro e stare girata dall'altra parte perchè l'odore del tizio è nauseabondo e nel contempo trattenere i conati per via dei sobbalzi.
Mi impongo di resistere. Si si, ce la posso fare!! Due stimoli li posso certamente tenere a bada, che sarà mai??
Ma ci si mette pure la hostess che inizia a passare dei panini dall'aspetto poco rassicurante. L'odore della salsina al formaggio si mischia con quello del condizionamento, già tremendo di suo, e gli effluvi del signore affianco.
No grazie, non voglio niente, ci manca solo il panino mangiato con sto tizio come accompagnamento olfattivo.
Lui ovviamente trangugia tutto manco fosse stato un reduce di guerra nel deserto.
Dopo 1 ora di sali e scendi, il mio stomaco però cede...et voilà...
Inauguro il volo venezia-marsiglia :)
Bleah!! E meno male che non ho preso il panino, pensate che spreco!!
Il signore affianco, per niente preoccupato, mi guarda con fare sufficiente e mi fa: ah sei per caso sensibile al viaggio in aereo?

mercoledì 28 dicembre 2011

this is Leila smiling


Questa in foto dovrei essere io in versione sorridente, secondo la personale interpretazione di un gentiluomo di quasi 4 anni.
Notare gli occhietti felici e lo smagliante sorriso.
Non mi vede e non mi sente da quasi un anno eppure ha colto perfettamente lo spirito.
E' anche possibile che lui, dentro di se, si senta come mi sento io in questo periodo.
Il che non è per niente piacevole, basto e avanzo io come relitto.
Ti abbraccio forte forte piccolo amico.

non ti vorrò sempre bene

Si parlava di una amica la quale era appena stata lasciata, con modi decisamente barbari, per una nuova candidata assai più remunerativa...
Il mio livore nel commentare questo atteggiamento non fu apprezzato in quanto giudicato troppo duro. Il modo in cui si era comportato non si doveva discutere...del resto se amava quest'altra che male c'era...
Ah beh...ovvio...mettimi pure un bastone nel culo che ti ramazzo la stanza.



La battuta più significativa fu: ecco io ti vorrei bene qualsiasi cattiveria tu fossi in gradi di farmi.
No caro amico...io non ti vorrei bene qualsiasi cosa tu mi facessi, perchè non sei mio figlio al quale dovrei, per ovvi motivi, amore incondizionato, e se ti comportassi come uno stronzerrimo smetterei di volerti bene per iniziare a detestarti.
E dove sta scritto che si deve perdonare per forza? Per quale motivo si deve sempre sorridere e fare come se nulla fosse? Per mostrare una forza che molto probabilmente non si ha?
Ma per favore!
Gli stronzi vanno trattati da stronzi. Tutto qui. Semplice.
Per quanto riguarda il metodo dovrebbero insegnarlo come materia al posto dell'ora di religione:
'Fondamenti di teoria e applicazione del trattamento e abbattimento dello stronzo', 3 ore a settimana. 60 crediti.

lunedì 26 dicembre 2011

pensieri

Ahh ma quant’è bella la solitudine, specie quando è ricercatissima e voluta.
Silenzio e nulla più. Anzi, nemmeno tanto silente a ben vedere.
Non vi vengono per caso in mente pensieri rumorosissimi, di quelli che non vi lasciano scampo e che vi perseguitano perfino quando siete seduti sulla tazza del cesso?
A me capita sistematicamente quando in realtà non vorrei pensare proprio a niente, desidero solo avere la mente completamente rasa al suolo, nessun tamburo nella testa.
E invece è come avere un omino piccolo piccolo che continua a sussurrarti nelle orecchie la stessa catena che ti inchioda a te stessa.
Leggo un libro e praticamente sto pensando ad altro, scorro le pagine senza capirci nulla…cavoli sono già a pag.15…che diamine c’era scritto prima??
Che fastidio!!
Una notte nel tentativo di smettere di pensare ho preso 3 valeriane, ma non mi hanno nemmeno fatto il solletico, al che nel cuore della notte ho deciso di porre fine alla bottiglia di cannonau rimasta a metà dalla cena. Ebbene l’unico risultato è stato un terribile mal di testa e gli occhi aperti per quasi 24 ore. Non vi dico la mattina successiva…sembravo un bradipo moribondo con le occhiaie di un panda però.
Con me non serve cercare di pensare ad altro, questo fa si che i pensieri siano ancora più pressanti e inesorabili.
L’unica cosa è attendere che passi la tempesta. Peccato che ci vogliano mesi avvolte.

sabato 24 dicembre 2011

ed ecco la storia di Natale


Ah Ecco, ho la vostra storia di Natale. Lacrimevole, forse, come si conviene.

Ho una storia di emigrazione che inizia dal primo anno delle scuole medie.
Nel 1984 lasciammo la nostra piccola casa per trasferirci in una più grande, in un altro paese direte voi? No, a soli 5km, ma per noi è stato come attraversare l’atlantico.
Mentre prima abitavamo in centro ora eravamo in quella che all’epoca era periferia estrema: desolazione, campagna, pecore al pascolo sotto casa e gente sconosciuta.
Mi pareva di essere finita a Berlino est.
Gli autoctoni ci guardavano come usurpatori del territorio visto che le nostre case erano state costruite sul campo dove questi erano soliti giocare a calcio.
Dopo 25anni questa periferia conta 50mila abitanti.
Io e i miei fratelli perdemmo gli amici e io pure il morosetto dell’epoca del quale ero perdutamente innamorata…ma che riteneva una fatica immane prendere un bus per raggiungermi.
Ci sentivamo per telefono ma non è durata. Poi mi ha confessato essere lo stalker silenzioso che per mesi chiamava e rimaneva muto al telefono solo per sentire la mia voce. Che tenero ^__^.
Alla fine delle scuole medie si doveva decidere quale liceo frequentare, quasi tutti i miei compagni scelsero lo scientifico io invece…siccome volevo fare l’alternativa… scelsi un istituto tecnico a ben 20km da casa. L’unica folle della mia scuola ovviamente.
Nessuno riusciva a capirne il motivo. Io a dire il vero il motivo l’ho scoperto da poco.
Ma bando alle ciance…questa scelta ha fatto si che perdessi pure gli amici delle medie. Ma perché non uscivo per incontrarli chiederete voi…si..certo..provate ad essere una ragazza e ad avere un cazzutissimo mastino come genitrice e poi ne riparliamo.
Durante gli anni dello strano liceo abitando distante non potevo frequentare i miei compagni di scuola per cui anche in questo caso pochi contatti, se non nulli.
Mi diplomo finalmente, decido per l’università. Ovviamente che faccio? Scelgo una facoltà che non esiste nel mio territorio e sono ‘costretta’ ad emigrare nuovamente.
200 km da casa. Si ricomincia.
Perdo molti dei contatti che avevo faticosamente mantenuto e mi ricreo una nicchia di amicizie emigrate come me.
Termino l’università e inizio a lavorare, ma l’idillio viene interrotto…per motivi personali sono costretta ad emigrare di nuovo. E che palle! Ho dovuto abbandonare perfino il mio verduraio preferito al mercato: un tizio poco raccomandabile pieno di tatuaggi e di poche parole, ultrà della squadra della città, che mi conservava sempre le zucchine migliori.

Ed eccomi emigrata nella ridente pianura padana. Ho oltrepassato il Tirreno, un enorme passo prima inimmaginabile. Per chi ha sempre vissuto nella penisola potrebbe sembrare una bizzarria...e invece vi posso assicurare che è come tagliarsi un arto.
Ebbene, si ricomincia ancora una volta.
Altri amici, altri posti, altri odori, altro salumiere, altro verduraio, altra mentalità.

Passano gli anni e molte delle persone che prima erano amiche diventano inevitabilmente solo conoscenze, a parte alcune eccezioni con le quali tutt’ora sono in contatto per fortuna.
Il bello di essere una emigrata è che visiti luoghi e conosci sempre gente nuova, ma quando torni in quella che dovrebbe essere casa tua…beh….non ti senti più a casa ed è come se fossi un ospite. Anche se hai ancora il tuo armadio, il tuo letto e la tua foto dei 7anni è ancora appesa in camera vicino a quella dei tuoi fratelli.

Ecco, tenete presente anche questo quando vi punge vaghezza di abbandonare il nido.

ah l'amour...

Sto guardando Sabrina, quello originale con Audrey Hepburn. Meravigliosa.
E’ alla scuola di cucina, davanti alla Torre Eiffel. Tutti in fila davanti allo chef.
Barone: Una donna innamorata lo brucerebbe quel sufflè, invece voi signorina vi siete dimenticata di accendere il forno. Questo è un amore infelice.
Sabrina: Si vede proprio? Sto cercando di guarire.
Barone: Si, ma perché ne parlate come se fosse una malattia?

Caro Barone…si, è una malattia. Del cuore precisamente.
E si guarisce solo quando è riempito di quel calore che ti riscalda nonostante stai fuori nudo e scalzo in mezzo ai ghiacci antartici.

Ah l’amour ^__^

a Natale non siamo tutti più buoni

Non sono tanto di buon umore, e la prima opzione in questi giorni era di scrivere uno di quei post strappa budella, di quelle cose tipiche anti-natalizie dove esprimi un sentimento contrario al muoversi comune.
Non siamo tutti più buoni, la verità è che se stai bene…hai tipicamente voglia di Natale & affini, se invece non sei ‘amabile’ come me di questo periodo…beh…non sai nemmeno tu dove sistemarti per non ammorbare il prossimo col tuo inesistente sorriso e la vena polemica pronta all’uso.
Per es. forse devo andare a trovare una parente che vedo sistematicamente ad ogni festa comandata. La faccenda simpatica non è lei ma il coso che si ostina a chiamare compagno. Un mostro dentro e fuori, una roba da cinico tv. E non sto esagerando.
Ecco vedete…la mia arteria di cattiveria sta facendo capolino….
Comunque, a parte l’aspetto esterno del nobiluomo, cosa che potrebbe passare inosservata se avesse una pur minima qualità, esso viene invece esaltato dalla incommensurabile bruttura interna.
Oltre ad esprimersi con suoni gutturali incomprensibili ai più, degni del miglior documentario sui primati africani, se pur riesce a mettere in fila 4 parole che abbiano un senso queste non si discostano dall’insulto gratuito e/o dalla sprezzante critica nei confronti di chiunque non lo reputi l’essere più bello nel raggio di 50km.
A quanto pare basta indossare una camicia azzurra e un paio di jeans per diventare all’istante un essere ammirabile. In questo caso sarebbe sì ammirabile…ma dietro una gabbia dello zoo.
Avete capito bene, il coso in questione è dotato di una notevole autostima.
Non andiamo tanto d’accordo.
Ma la cosa che mi fa più pensare è che la mia parente, nonostante sia consapevole di che genere di sub-umano abbia affianco, si ostini a restarci…quasi come se dovesse espiare una colpa ancestrale.
Un'altra donna vittima delle sue perversioni sentimentali.

La morale per questo Natale è quindi:
Fatevi un grande regalo: buttate via le cose inutili e dannose. Riponetele in quegli angoli che il comune vi indica per la raccolta degli oggetti ingombranti. Tanto qualcuno passa e se lo prende. Non staranno senza padrone per molto. Statene certi. Mia madre ha gettato via un vecchio materasso e dopo 5min era già stato prelevato…pensate un po’ che gente c'è in giro!!

mercoledì 21 dicembre 2011

essere amabile

Un caro amico mi ha caldamente suggerito di essere 'amabile'. Eppure ho sempre pensato di essere una persona affabilissima. Forse un pelino troppo ironica. Qualche volta polemica.
Mah, sarà che questi ultimi 3 mesi mi è stato difficile essere quel sunto di grazia e amore non avendo più il cuore.
Chi non mi conosce leggendo questi post forse potrebbe pensare che tendo all'acidume in stile zitella 60enne anni 50. Invece sto solo cercando di rialzarmi da quel famoso marciapiede e ogni espediente è opportuno, persino diventare miss yoghurt senza fermenti. E poi, vabbè, lo yoghurt ha pure scadenza. Abbiate dunque solo un po' di pazienza.
Comunque sono talmente amabile che non ho nemmeno bisogno di dolcificare il the, quando preparo le mie famose ciambelline basta guardare l'impasto che si autodolcifica all'istante. E la marmellata della mattina, pensate un po', contiene solo succo di mela.
Pensavo quindi che nella prossima vita vorrei nascere cretina, zoccola e sempre amabile...come il vino frizzante. Nessun problema, nessun patema d'animo. Solo sorrisi.
L'unico cruccio sarà su come abbinare le decollette tortora con la borsa di cavallino, annosissimo problema risolvibile con una puntata su vanityfair o cosmopolitan.
Ahhh al sol pensiero già mi sento meglio ^__^ ...anzi amabilissima :).

martedì 20 dicembre 2011

cosa preferisco?

Qualcuno mi oggi ha chiesto: "...Preferisci l'uomo schietto che non usa mezzi termini a va a prendersi quello che vuole o preferisci essere corteggiata a lungo da un sognatore che ti dedica poesie e canta la tua bellezza?"
Vabbè...a parte che l'uomo di neanderthal è da un pezzo che si è estinto...e non mi ci vedo a farmi trascinare per i capelli dentro una caverna per subire un trattamento a secco. Per quanto il maschio rude, ricoperto di vello, che si esprime con suoni gutturali sia per certi versi cinematografico. E io adoro le pellicole d'essay, si sa.

Comunque, il sognatore perdigiorno che mi dedicava poesie e decantava la mia infinita bellezza l'ho avuto accanto per 11 anni.
Mi ricordo una poesia in particolare dal titolo Cosa ti costa essere più sensibile? Che mi recitava a braccio, in rima baciata, tutte le volte che mostravo i denti durante le discussioni.
Aveva anche deciso di musicarla a suo modo col risultato di un divertente strazio.
Mi aveva anche affibiato tutta una serie di poetici epiteti coi quali mi apostrofava pure davanti ad estranei, la mia simpatica reazione era di sferrare un calcio sui suoi stinchi...per ringraziarlo della cortesia. E vai di risate generali.
L'uomo invece senza mezzi termini, con chiare visioni della vita, al quale non devi insegnare niente se non come fare un ragù decente...è assai difficile da trovare. Tipicamente è già impegnato in un matrimonio oppure è gay. Il che lo rende in ambo i casi inutilizzabile.
Ultimamente la risorsa più ricercata era questa. Giusto per passare qualche serata a parlare di come ci si depilano i gomiti. Beh...pare che sotto Natale i mononeuroni siano richiestissimi, una lista d'attesa infinita!

Ok ok...per ora mi accontento di un barboncino.Bauuuuuuuuuu.

motivazioni

"C’è una ragione per cui ho detto che sarei stata felice da sola. Non è perché credevo che sarei stata felice da sola.
E’ stato perché credevo che se avessi amato qualcuno e poi tutto fosse crollato avrei potuto non farcela.
E’ più facile essere da soli..perché che succederebbe se scoprissi che hai bisogno dell’amore…e poi non l’avessi?
Che succederebbe se ti piacesse…e se facessimo affidamento su di esso?
Cosa succederebbe se modellassi la tua vita attorno ad esso…e poi..andasse in pezzi?
Riusciresti a sopravvivere dopo con quel tipo di dolore?
Perdere l’amore è come avere degli organi danneggiati.
E’ come morire.
L’unica differenza è che la morte pone fine a tutto.
Questo...può andare avanti per sempre" (G.A.)

natale a casa Felice

Ironia del cognome...
Non è proprio quello ma lo evoca.
25 anni fa si passava il natale davanti alla stufa a legna, quella economica. Nonna preparava vari tipi di biscotti e nonno organizzava la legna per dimensione dei ceppi, un tipo assai preciso.
Mi ricordo che sopra la stufa teneva un barattolo contenente della pelle di pollo per ingrassare gli stivali e tutte le mattine ripeteva l'operazione:apertura barattolo, emissione di lezzo nauseabondo, spalmatura stivali. Anche a Natale ovviamente. Poi si usciva per andare a messa, 2km a piedi in mezzo alla campagna.
Il profumo dell'agnello arrosto e le patate da mattina presto, e nonna mi svegliava che il latte con l'uovo sbattuto era già pronto fumante sul tavolo. Mi sembrava la cosa più buona dell'universo.
Teneva a contatto col corpo la mia maglia di lana e me la consegnava già calda, quello era il segno che mi dovevo alzare dal letto...faceva freddissimo e per fare colazione si doveva attraversare un pezzo del piazzale.
Sotto il tavolo della cucina c'era sempre il bracere.
Dopo aver fatto colazione si correva fuori in cortile, il freddo non era mai abbastanza e io dimenticavo spesso e volentieri che in realtà avevo una casa in città, nella quale ci viveva il resto della mia famiglia.
Ma nessuna casa era casa quanto quella dei nonni materni, nessun comfort era tale da farmi preferire un altro posto. Nemmeno ora.

lunedì 19 dicembre 2011

don't dream it's over

Mi son svegliata e ho allungato il braccio per sentire se stavi ancora dormendo.
Non dormivi più, eri già andato via. Da molto.

i miracoli non si compiono da soli

Hai atteso trepidante un cambio della vita senza far niente, in attesa che il miracolo si compisse da solo.
Arrivata la consapevolezza che nessun miracolo avviene senza impegno allora hai pensato bene di recidere gli unici rami sani cresciuti nel frattempo.
Coltivare la speranza che la vita evolva senza un minimo di supporto è solo un modo per non voler vivere veramente.
E il gendarme che riprende a lavorare alacremente, la catena a cui l'avevi legato si è dissolta grazie a te, è tornato a fare la guardia a un deposito di ricordi talmente lontani che nemmeno tu sai più a quale spazio appartengano.
Il dolore intenso che hai provato nell'aprirti alla vita è durato solo un attimo, come quando l'aria gelida ti comprime i polmoni, ma è bastato a vanificare qualsiasi anelito di rinascita.
Ed è assai meno faticoso affezzionarsi alla solitudine dell'anima che alla pienezza del cuore.
Ma di vita ne abbiamo una sola.

come ballerina...canto benissimo

Ho iniziato a fare danza perchè il maestro di difesa personale mi disse con tono serafico: Sei la donna senza articolazioni...devi fare qualcosa per scioglierti!.
Ok capo!!
E dire che ero convinta di averle le articolazioni!
Quindi vai pure col farti ballare la panza :).
Quando dici in giro che fai danza del ventre gli uomini ti guardano come se stessi seguendo un corso di lapdance con annessi e connessi.
L'occhietto si fa languido e già si immaginano che gli farai un servizietto arrotolata su un palo permettendo che ti infilino 20€ negli slip.
No cari amici, non è proprio la stessa cosa.
Comunque nessuno dei miei fantastici fidanzati mi ha mai chiesto di danzare in privato. Non sanno cosa si sono persi...ahaha.
Ieri seratona danzante. Tra l'antipasto e il pollo tandoori, io ed altre coraggiose, abbiamo sgambettato sorridenti in mezzo ai tavoli. Per alcuni avventori lo spettacolo era assolutamente imprevisto per altri solo l'ennesimo balletto.
Successone! La pelle nuda in inverno fa sempre un discreto effetto...specie se gli altri sono tutti vestiti!

domenica 18 dicembre 2011

limiti

Cosa rimane di noi se perseveriamo nel gettare via le nostre bellezze, se continuiamo a distruggere pezzo dopo pezzo il bagaglio raccolto a fatica durante gli anni?
Se si costruiscono altissimi muri tutt'attorno, muri senza finestre e senza prese d'aria, si finisce per morire poco alla volta.
Se niente entra niente esce.

There's a limit to your love
like a waterfall in slow motion




Ho anestetizzato i miei sentimenti talmente a lungo che ora ho davvero il desiderio di provare qualcosa e non ci riesco.
E sai perchè? Perché dovunque vada, qualsiasi cosa mi inventi, gira e rigira è sempre con te che mi trovo a fare i conti.

(C. Palahniuk)

you came to play Jesus to the lepers in your head

Questa volta devi studiare One degli U2.
Ah!
Non ti piace?
Mah, preferisco la versione di Johnny Cash.
Non la conosco.
Eccola...

E' molto bella!
E' assai bizzarro che tu non conosca Johnny Cash, essendo un chitarrista...
Conosci almeno il significato del testo?
No, non capisco l'inglese.
Ossignur...
Non mi fraintendere, se lo leggo lo capisco...ma quando canto non ci faccio caso.
Ah ecco, per cui potresti cantare pure robe senza senso come se niente fosse :), bene!!
Comunque il testo in acuni passi è molto bello:

Ti ho deluso?
O lasciato un cattivo sapore in bocca?
Ti comporti come se tu non avessi mai avuto amore
E ora vuoi che io viva senza
Ebbene,
E' troppo tardi
Stanotte
Per riportare il passato alla luce
Siamo uno, ma non siamo la stessa cosa


Per certi versi mi ricorda qualcuno.

sabato 17 dicembre 2011

ah l'uomo che sa ballare....

L'uomo che sa ballare sale nella mia personalissima classifica di gradimento di una decina di punti. Articolazioni sciolte, gambe che seguono il ritmo...non c'è paragone con certi inchiodati...nel ballo e nella vita.
Anche l'uomo dotato di ugola intonata non mi dispiace affatto.
La salsa inoltre è un ballo democratico, pure se non sai proprio ballare ti invitano ugualmente. Vabbè diciamo pure che se non sei un cesso hai buone opportunità che un gentiluomo ti porti in pista e ti consenta di imparare tra l'altro nuovi passi e, cosa fondamentale, farti abituare al comando dell'uomo.
Altro merito della salsa, oltre ad essere pure divertente, è che si balla ad una certa distanza, è utile qualora non vogliamo un eccessivo contatto con personaggi a noi spiacevoli ma che magari sono ottimi ballerini.
La bachata invece non è tanto democratica e cosa assai interessante puo essere ballata in vari modi: con una certa distanza tra i ballerini...oppure avvinghiati come due polipi.


La seconda opzione porta ad inevitabili conseguenze, quali per es: sentire troppo da vicino l'alito mefitico del tuo ballerino e se, tipicamente come succede, è uno sconosciuto, non puoi nemmeno dargli una mentina.
Oppure, vista la temperatura media delle sale da ballo, il signorino starà certamente emanando vapore acqueo da tutta la superficie corporea e che inevitabilmente si depositerà sulla tua camicia se state ballando avvinghiati come sardine in scatola.
La bachata è spesso l'unico mezzo, per certi rappresentanti del genere maschile, di potersi appropinquare al corpo di una gentil donzella, per cui se non avete confidenza col ballerino e non vi piace sentirvi la sua coscia tra le vostre o la possente mano sulla schiena...beh..evitate la bachata.
Ultimamente ho ballato con due personaggi che spero di non reincontrare, entrambi amanti della bachata adesiva.
Il primo mi ha concesso la delicatezza di farmi sentire il suo attrezzo puntare sulla mia coscia, e a giudicare dal punteruolo non doveva nemmeno essere tanto fornito.
Il secondo invece mi ha fatto girare come una trottola, con vari caschè inclusi, bravo ballerino a dire il vero...ma con un odore di fritto nauseabondo accompagnato dal vapore acqueo di cui sopra. E poi mentre ballava mi fissava dritto negli occhi e ho fatto uno sforzo allucinante per mantenere l'aplomb da donna serissima.
Alla fine mi ha pure fatto il baciamani....grazie cara, si grazie a te mio caro ballerino tempura :)).

Vabbè ...ho imparato passi nuovi, mettiamola cosi :).

venerdì 16 dicembre 2011

autocritica

Cosa fai per le feste?
Non vado da nessuna parte, nn mi va di festeggiare.
Brutta roba non avere voglia di festeggiare.
Mah, qs anno sono in fase di autocritica che lascia poco spazio alle allegrie tipiche del periodo. E io non ho ancora fintio di scavarmi.
A cosa serve scavare in se stessi? Non ho dubbi che ci si trova solo quello che si ha paura di trovarci, tipicamente niente di buono. Ma è solo perchè è quello che troviamo, non quello che siamo. L'autocritica è inutile perchè non può essere oggettiva e distaccata come una critica dovrebbe essere.
Non avevo altra scelta. Io credo che quello che troviamo sia la causa di ciò che siamo, se non è niente di buono pazienza. Una volta scavato si può ricominciare a costruire fondamenta nuove. Magari scavando trovi reperti preziosissimi...in tal caso puoi riportarli all'antico splendore, esporli e trarne giovamento. Oppure puoi ricoprire tutto e aspettare che ti rivenga voglia di andare in profondità.

strumenti per spazi non euclidei

Ho preso un libro qualche tempo fa, volevo capire meglio chi fosse Barbi e del perchè mi fossi innamorata di tanta 'mancanza', alla fine ho capito meglio me stessa e pure il perchè di questo sentimento.
Qualcuno poi mi ha offerto spunti che sono stati rivelatori, è stato come trovarsi di fronte ad un codice sconosciuto e ad un certo punto i simboli hanno preso forme chiare e comprensibili.
Non starò qui a rivelare le mie impressioni ovviamente. Ognuno deve fare il suo percorso. Ma tutto ciò mi è servito per affrontare il lutto, ancora in fase di elaborazione chiariamo...ma meno angosciante di un paio di mesi fa.
Prima era come se mi trovassi di fronte ad una biblioteca molto fornita ma della quale conoscevo solo i titoli dei libri, ora di qualche libro ne conosco anche l'introduzione e un paio di capitoli.
Ebbene, non importa proprio sapere tutto, nè conoscere a fondo Barbi o suoi simili, quello che importa è avere un strumento, non tanto nuovo ma sottovalutato, per allontanare da se buchi neri e abissi strappacuore: farsi domande, specie quelle più scomode e dolorose. Prima te le fai prima esci dal pantano.
E pure quando pensiamo di conoscere la risposta meglio sempre chiedere.
Per esempio 2+2=4 nello spazio euclideo, con lo stesso meccanismo si può calcolare 19+34 che fondamentalmente è la stessa cosa...ovvero una somma, ma che ne sappiamo se il nostro interlocutore giace nello stesso spazio o se ci sta parlando da un universo ellittico?

(img da wikipedia)

giovedì 15 dicembre 2011

regali

Pensavo oggi al significato simbolico del regalo.
L'anno scorso ho ricevuto da parte di Barbi due regali, molti eh?
Quest'anno nemmeno uno, o meglio mi ha fatto il regalo di strapparmi il cuore dal petto...ma questa è un altra storia...
Qualcuno potrebbe dire che sono venale, non è cosi...è solo una constatazione del diverso attaccamento al partner.
Comunque quei regali sono stati uno per il mio compleanno e uno per natale, ovviamente non ha trovato opportuno farmi una sorpresa in altre occasioni, mentre io come una scema...se trovavo qualcosa che pensavo potesse piacergli...non esitavo a prenderla.
E quindi vai di libri, magliette, oggetti per la cucina...etc etc...tutte cose graditissime. Specie un volume sulla Venezia barocca, ordinato appositamente su internet. Ora che ci penso non ho nemmeno lasciato una dedica.
Potevo scrivergli : 'Affogati pure nel primo canale uscendo dalla stazione di Venezia, e tanti saluti...'.
I regali dicono molto della persona che te li fa, di quanto ci tiene a te e specialmente di quanto ti conosce.
Poco importa se il regalo è una scemenzina di pochi €, non è questo il punto ovviamente, mi interessa invece vedere quanto un amico mi conosce.

Tutti i miei amici sanno che mi piacciono i libri per cui se mi arriva per es un volume sui plinti in cemento armato (vedi fig) beh ovviamente o sta riciclando un regalo oppure ha preso troppo sul serio il fatto che ho una laurea scientifica.
Ma basta venire a casa mia ed osservare la biblioteca per capire che le costruzioni edili non sono tra le mie letture preferite.
Comunque le persone che mi vogliono bene di solito non sbagliano.
Mi è capitato quest'anno di ricevere una maglia orrida presa in saldo, una cosa che io non avrei mai e poi mai comprato, oltre al colore pure la taglia era sbagliata. Era stata acquistata senza attenzione giusto per comprare qualcosa, e bastava osservare una volta come vado vestita per evitare certi errori. Forse pensavano a me 25 anni fa, quando non avevo ancora sviluppato un senso estetico da donna.
Tale maglia è stata spedita in Africa in un orfanotrofio, a dire il vero ho avuto un po' di remore nel farlo perchè se pure questi bambini sono poveri e orfani non significa che si debbano vestire con obbrobri che noi rifiutiamo per questione di moda o buongusto.
Potrei vendicarmi regalando alla persona in questione una bella raccolta di tappi da birra oppure un bel calendario scaduto.

mercoledì 14 dicembre 2011

ultimo grido

Dato che vorrei acquistare casa mi porto avanti con la ricerca dell'arredamento, ho giusto visto delle sedute di notevole gusto, queste:

Altra vista:

Per non parlare del fantastico utilizzo che ne posso fare nelle mie oramai celeberrime seratine fetish:

Ma la ciliegina sulla torta la offre questo splendido esemplare di maschio, difatti verifico subito se si possono acquistare entrambi per un paio di seratine in amicizia:

martedì 13 dicembre 2011

controllo e destino

E poi dicono che il destino non esiste...
Io negli anni, a mia insaputa :), ho sviluppato una predilezione per il 'controllo'. Lo faccio senza pensarci, automaticamente mi guardo intorno e mappo la stanza, le persone, le cose. E' il mio lato maschile.
Il controllo è un modo per rassicurare me stessa che va tutto bene, che non mi son persa niente per strada e che non stà per cadermi addosso un tegolone da 100kg.
Questa cosa si ripercuote però sulla vita personale, avvolte in maniera simpatica altre volte con risvolti inquietanti.
Qualche settimana fa ho conosciuto un gentiluomo assai simpatico. Piacevolissima persona, voce rilassante e pacata.
Dopo una serata passata a chiaccherare amabilmente su musica, cinema e altro...gli chiedo di cosa si occupa.
E lui candidamente: Controlli automatici.
eeeehhhhh ma allora ditelo!!!

lunedì 12 dicembre 2011

cornuti con eleganza


La maglia in questione mi ha fatto tornare alla mente che sono stata cornuta, ovviamente a mia insaputa :)).
L'ho scoperto un paio d'anni dopo in maniera assai bizzarra.
Devo parlare con un dermatologo e mi danno il numero di un medico a quanto pare molto bravo. Visto che non lavora dalle mie parti lo chiamo per decidere il giorno, ci accordiamo per un sabato e ci vado in treno.
Convenevoli & aperitivo e dopo avermi visitata chiaccheriamo del piu e del meno.
Ma che fai di lavoro?
Lavoro in un laboratorio.
Viaggi molto per lavoro?
Mah, ultimanente no, però gli anni scorsi ho passato molto tempo a Oxford.
Ah dai sei stata a Oxford? Anche io.
Si, pensa che ci avevo spedito pure il mio ex per fargli fare un corso di inglese e levarmelo dalle palle per un mese.
Anche io sono stato li per un corso di inglese,a ottobre 2006.
Davvero?? Anche il mio ex.
CARRAMBA CHE SORPRESA...
Ma come si chiama.....
Odddio....ma questo è il suo numero di telefono???

Ah...quindi eravate a scuola insieme. Mi fa piacere.
Si mi ricordo che all'epoca lui aveva una tresca con una giapponesina.
Giapponesina?? Non me l'ha mai nominata. Quindi porto le corna ad oriente!! Evvai!!
Ma dimmi...la notte del xx ottobre..per caso eravate insieme?
Si, eravamo insieme ad un festa e ovviamente c'era pure la giappo, si sono ritirati all'alba.
Ah! Ecco perchè l'indomani non ha preso l'aereo per tornare e l'ho aspettato invano all'aeroporto! Lo chiamo per sapere che fine aveva fatto e mi dice al tel che aveva avuto un attacco di dissenteria e non se l'era sentita di viaggiare!
Quindi altro che mal di pancia...era mal di pisello!
Gli ho intimato di rientrare col primo volo perchè altrimenti lo avrei falciato con le mie mani visto che il corso lo avevo pagato io!
Quando è rientrato gli ho dato il ben servito, finalmente.
Mi deve ancora 30sterline!
Ah beh...non contare su di me ma se vuoi ti do l'indirizzo!

ps: le corna vanno sapute portare, piuttosto che nasconderle meglio abbinarle al resto.

ho trovato queste

Su www.wave-o.it :

Per chi ha una notevole autoironia: Porto le corna ma non sono una renna

E per chi è assai spiritosa:

domenica 11 dicembre 2011

sfiga

Qualcuno oggi mi ha detto che dovrebbe essere finito il tempo della sfiga.
Non sono già passati 7 anni?
Da cosa?
Da quando hai lasciato quel menagramo...
Eh no, la separazione ufficiale risale a dicembre 2006 anche se per me la faccenda era conclusa da anni.
Beh se è così speriamo che bastino 5 anni...altrimenti te ne rimangono altri 2 da scontare.
Ah benon, siccome non mi son bastati 11 anni con quel fulgido esempio di onestà e le successive batoste... mi devo aspettare pure la ciliegina sulla torta. Fantastico!!
Nell'altra vita devo essere stata un uomo e pure stronzo galattico, altrimenti non mi spiego.
E poi dicono che la vita è una ruota che gira...si si...non lo metto in dubbio...
Il problema è che ad ognuno di noi viene consegnata una ruota alla nascita e non sai cosa diamine contenga. Può essere solo pessimismo e fastidio.

sabato 10 dicembre 2011

amarcord #2

Dev'essere il periodo giusto per le conversazione amarcord, ieri 2 (proprio due) piacevoli ore al telefono.
Ma perchè ci siamo lasciati? Si lo so il perchè, mi fa solo rabbia tutto qui.
Lo sai che mi sei mancato?
Anche tu, molto. La nostra storia mi ha insegnato delle cose importanti. Sono stati anni intensi, gli ultimi mesi li ho sofferti, ma non posso dimenticare le cose belle. Ma perchè la tua ultima storia è finita?
Un giorno eravamo sul divano a farci le coccole e parlare del futuro e due giorni dopo io ero già un vago ricordo,a quanto pare non ce la faceva piu a fingere.
Che tristezza! Mi spiace molto, sento che sei ancora triste.
Tu non avresti mai fatto una cosa simile, non saresti capace di fingere.
No, piuttosto non mi ci metto neppure.
Scusa, era da tanto che non mi veniva da piangere, oramai è passata la fase acuta...ma ho deciso che se vengono le lacrime le lascio uscire.
E ora m'è venuto in mente che
Pensavo fosse amore e invece era un bel carretto di merda.

la vita continua

La vita continua, e per quanto vorresti tornare indietro per non dire o non fare qualcosa...beh il genio della lampada questo favore proprio non te lo fà.
L'amica che partorisce, quella che compra casa, quella che finalmente realizza il suo sogno d'amore...e intanto tu vai avanti pensando che nonostante la tua vita proprio schifo non faccia ti manca un qualche evento che la potrebbe rendere migliore.
A parte tutto vai avanti lo stesso, perchè è meglio cosi...e del resto non hai alternative.
E ti consola il fatto che nonostante i tuoi siano piccoli piccoli passi:
Tu sei tra quelle persone che vanno avanti, mentre altre si risvegliano dentro se stessi tutti i giorni immersi nello stesso pantano da sempre.
E non mi sto riferendo a chi non ha i mezzi, ma a chi ai mezzi ha preferito la più rassicurante inettitudine.

venerdì 9 dicembre 2011

vita da single

Qui ci sono alcuni suggerimenti su come affrontare la vita da single. Ebbene:
- Andare al cinema da soli: lo faccio sempre, non trovo mai nessuno che abbia i miei gusti.
- Apparecchiare e cucinare bene a casa: aggiungo pure un calice di vino rosso, mi fa sentire un pò più nobile.
- Se c’è il sole e nessuno dei vostri amici esce, non abbiate paura fatevi una bella passeggiata : sempre fatto, mi siedo al parco, leggo e ascolto musica.

Tutto ciò però non basta, quando arriva sto maledetto periodo natalizio vorresti avere un kalasnikov e mietere quante più vittime possibili.
Oddio sto parlando come se fossi zitella da una vita altro che single...e l'anno scorso di sto periodo? Beh a dire il vero mi sono sentita spesso single ugualmente, nonostante l'aria frizzante nell'uscire per comprare un famoso maglione verde e molte altre cose.
E anche durante il resto dell'anno ho passato svariate serate da single.
La verità è che nel frattempo ero stata declassata da 'compagna' a 'conoscente da letto' senza che io ne sapessi niente.
ah beh...ma ora lo sai...direbbero i piu simpaticoni!

giovedì 8 dicembre 2011

gentiluomini #2

Quando si passeggia per l'argine si fanno sempre incontri interessanti. Oggi è una giornata troppo bella per stare in casa, quindi dopo essere stata colta da raptus pulendi ho deciso di fare la mia solita camminata veloce di un oretta.
A metà tragitto canticchiavo in cuffia questa canzone:

Musica allegra, ma testo non proprio sorridente...
Un signore sugli 80 mi ferma e dice:
Signorina, è un piacere vederla così felice, continui così!
Grazie, è molto gentile, buona giornata!
Sorrido e continuo a camminare. Peccato abbia 40anni di troppo :)).
Quindi se m'ha visto felice...o sto guarendo definitivamente dalla batosta oppure sono come la canzone...vestito allegro, anima triste.

Sometimes the clothes do not make the man...

mercoledì 7 dicembre 2011

sanguisughe

Le mie ultime vicende personali per quanto dolorose mi hanno dato l'opportunità di fare il punto.
No, caro Barbi non è merito tuo, nel caso ti venisse in mente di rallegrarti, o sentirti meno colpevole...beh togliti quel sorriso compiaciuto dalla faccia. Hai sì un merito, quello di avermi spezzato il cuore senza pietà alcuna.
Per quanto mi riguarda avevo comunque ben presenti certi meccanismi ma cadere dal 4° piano ti dà due possibilità: morire o sopravvivere.
Come potete immaginare sono sopravvissuta.
La convalescenza, tutt'ora in corso, ha fatto si che si riordinassero i pensieri.
Come tipo tendo ad essere materna ed accogliente, se una persona cara si trova in difficoltà sono sempre la prima che si fa avanti, col risultato che spesso il bilancio è a mio sfavore. Mi viene naturale, e scardinare questo meccanismo è tremendamente arduo.
Oggi per es ricevo una telefonata di una persona cara che mi chiedeva un aiuto per un terzo individuo. Lo scatto iniziale è stato quello di dire 'si, ok, ci penso io', poi è bastato un nanosecondo di riflessione e ho avuto come un conato di vomito.
Cazzo NO! Non esiste che anche questa volta mi privo di qualcosa per poi ricevere un bel carretto di merda quando sono io in necessità.
Sarà che Barbi mi ha risucchiato tutte le risorse...e ora non c'è ne piu per nessuno. Oppure più semplicemente Barbi era solo l'ultima goccia. O l'ultima sanguisuga.

Al telefono sono stata scortese e la cosa non mi dispiace nemmeno un po'. E poi mi sento pure dire 'oggi non è giornata, eh?!'.
La verità è che mi sono accorta che alle volte la buona educazione viene scambiata per mollezza.
Ebbene, sarò pure molle ma non sono cretina.

martedì 6 dicembre 2011

Winterschläfer

Pensavo a come sarebbe la mia vita se la mia memoria durasse un secondo. Sarei costretta a scrivere tutto per non dimenticare. Dovrei fotografare ogni istante per ricordarmi il giorno dopo cosa ho fatto o quali persone ho visto. Cosi facendo terrei un diario ben dettagliato, diciamo proprio alla Verga. Con tutti quei particolari che prima ritenevo di una noia mortale, ora sarebbero fondamentali per avere una memoria.
Così facendo il mio ultimo anno sarebbe solo un fotogramma, probabilmente tanto confuso. Mi chiederei che diamine ho combinato ma non ricorderei gli ultimi mesi, passati a ricostruirmi. E del perchè mi son sentita come se mi avesse investito un camion.
Tenendo nota di tutto sarebbe come rileggere lo stesso libro ma con un approccio differente ogni volta. Si possono rivedere ricordi dolorosi ma solo quando desideriamo sfilarlo dalla biblioteca.
Il mio cervello sarebbe un dormiente d'inverno, winterschläfer appunto, tenuto in letargo e risvegliato a primavera da qualche lampo passeggero.

Ma chi è disposto a rinunciare alla memoria?

Questo di seguito è uno splendido film di Tom Tykwer, uno dei protagonisti non ha memoria, per ricordare deve scrivere e fotografare tutto.



lunedì 5 dicembre 2011

simboli inconsapevoli

Cosa spinge una persona ad indossare lo stesso maglione per più di 15 giorni è un mistero. Specie se quel maglione gliel'avevi regalato tu a natale.
Forse si spera che con l'usura continuativa tale maglione esali l'ultimo respiro e non vengano sensi di colpa qualora si decida di buttarlo nel secco non riciclabile.
Ma non si fa prima a gettarlo via direttamente?
E no, non si tratta di lavatrice rotta, di ammborbidente finito, di mancanza d'acqua per i lavori del comune.
Si certo, il colore gli dona...del resto il mio buongusto è innegabile. Ma continuando di questo passo la coltivazione di batteri da piccola colonia diventa un continente e saremo costretti alla disinfestazione nazionale con conseguente messa in quarantena dell'area entro 20km.
Visto che di solito gli uomini non badano ai simboli, questo è un maglione e stop. Almeno in apparenza.
Ah si...bello eh, mi è stato regalato da una donna che mi amava, mi tiene caldo ed è un bel colore
Per lei invece il significato è ben diverso.

Tempo fa il moroso dell'epoca mi regalò una bella maglia estiva, l'avevo vista in una vetrina di una boutique, un giorno che ci eravamo riconciliati, e sentito il mio apprezzamento lui decise di comprarla e farmi una sorpresa.
L'ho indossata una sola volta per una cena romantica con lui, ovviamente.
Quando ci siamo lasciati ho convertito tale maglia in straccetti per spolverare, dopodichè è passata a miglior vita nel contenitore del secco.
Nessun pentimento, la relazione era definitivamente chiusa e quella maglia era un simbolo e come tale andava soppresso.

eh si

The best is yet to come, and baby wont it be fine
You think you've seen the sun, but you aint seen it shine


The best is yet to come, comes the day you're mine

domenica 4 dicembre 2011

tecniche di cucco estremo #3


Il capo mi spedisce ad un workshop in culo al mondo. Siamo in un paesino sperduto delle montagne polacche al confine con la repubblica ceca. 12 ore di autobus da Varsavia. Vapori di zolfo provenienti dalle piscine termali e vecchietti che giocano a scacchi in piazzetta. Un paradiso terrestre.


In più l'albergo è una colonia post-comunista, e pure il ristorante pare servire cibo pre muro di berlino. Ecco qui di seguito un esempio di residuato post-bellico.

A parte questo il workshop è interessante e ho conosciuto gente simpatica da tutta l'europa dell'est.
Il più simpatico però è risultato un professore iraniano, dotato di baffetto sparviero, il quale ha subito pensato di mettere a frutto le sue doti sedduttive...trovandosi all'estero quale migliore occasione??
Ed ecco che siamo alle piscine comunali per un momento di relax collettivo, io e la mia compagna di stanza siamo immerse nella vasca idromassaggio, gli altri nuotano in piscina. Arriva l'iraniano..e ops...ma quelle sono mutande bianche o è il costume che pare strano?
Ebbene...si tuffa in piscina e riemerge con tutto il pacco in evidenza...reso ben visibile dal cotone bagnato. Fantastico! Io e la mia compagna ci guardiamo e dico: 'speriamo che non abbia la brillante idea di venire qui'. Detto fatto!
L'uomo si dirige verso la vasca idromassaggio e noi cerchiamo di fare finta di niente.
Si immerge vicino a noi e con fare indifferente si avvicina e mi guarda fisso. Oddio...che cavolo vuole?
Al che prende coraggio e guardandomi negli occhi mi fa: 'Ma tu cosa ne pensi delle ragazze occidentali di facili costumi?'
Io secca: non sono cose che mi riguardano!
Mi volgo verso la mia compagna e le faccio cenno di alzarci, e ci muoviamo velocemente verso gli spogliatoi.
Bleah!

sabato 3 dicembre 2011

seconde chance

Cosa spinge un uomo ad aspettare una donna per anni, poi a dichiararle il suo amore infine ad averla tutta per se, starci insieme e affermare d'essere felice...quando poi al momento di dimostrarle questo amore si ritira in buon ordine?
Qualcuno dice che le prove si possono fare, si...ma che danno si procura con queste prove?
Oppure per evitare fastidiosi patemi è il caso di non aspettarsi mai niente da nessuno?
Ma vivere sempre disillusi fa poi andare avanti con ottimismo o ci costringe al cinismo?
E i ritorni dopo anni di riflessione sono da prendere in considerazione o il vaso una volta rotto è impossibile da sistemare?

I ritorni hanno quel lato tremendamente romantico che tutte noi abbiamo sognato almeno una volta, complici tutti quei film e libri sugli amori tormentati che propongono la ricongiunzione col lieto fine.
Peccato invece che le seconde chance io le abbia sempre pagate carissime.

Propongo l'abolizione della Bella Addormentata et simili dalle librerie delle fanciulle, nonchè la proibizione della visione di tutte quelle soap-opera in stile sudamericano per tutte le donne dalla preadolescenza alla maturità.Sono fuorvianti.
Leggete un libro sui motori a scoppio piuttosto.

Vi ricordate sì di Grecia Colmenares, indimenticata interprete di famosissime telenovelas sudamericane?

deserti


Insistiamo col mandare parole sperando che queste lavorino da sole e che poco alla volta aprano il cuore di certi aridi deserti.
Ma non succederà. E non perchè non siano capaci di amare, bensì perchè amare sul serio mette alla prova l'anima. Non è per tutti.
E' semplice ed atroce ma è cosi.
E il deserto rimane tale, per quanto vaghi tra le dune alla ricerca di vita...sempre e solo sabbia trovi. La vita c'è, è poca e ben nascosta.
E tu che dentro di te non riesci a crederci, continui a guardarti attorno. C'è nessuno?? Eppure m'era sembrato di veder qualcosa...
Può essere che ad un certo punto qualcosa esca allo scoperto...ma tu nel frattempo sei morto, dissecato dal sole e dal vento.
Km e km di nulla, è affascinante lo ammetto. Ma vogliamo metterlo con una bella foresta pluviale?

venerdì 2 dicembre 2011

this is the end


La mia amica Z. a quanto pare è morta. Ha decido di togliersi la vita per infelicità. Il giorno della dipartita mi arriva sul cellulare una foto della campagna attorno a casa sua, alberi con colori autunnali e prato verde, col seguente messaggio: questa è la fine. Foto molto nostalgica e messaggio definitivo.
Mi precipito a casa sua angosciatissima e trovo la madre che con fare molto pragmatico e freddo mi dice: si vabbè...lei è venuta da me per dirmi che avrebbe caricato la dose delle sue medicine. E io le ho detto 'e carica pure...'. Mi ha preso in parola. E non si è piu risvegliata.
La guardo basita, ma tutti attorno sembravano aspettarsi questa fine. Come se la cosa fosse naturale e inevitabile. Pure la sorella non sembra turbata dalla situazione.
Andiamo tutti verso la camera ardente allestista nel garage.

Mi sveglio. Accendo il pc, la mia amica ha appena postato delle robe su fb...
Invece io ho capito cosa significa questo sogno.

avvolte ritornano

Già, ma avvolte è un piacere.
Dev'essere periodo. Forse la congiuntura sole nello scorpione-luna in pesci fa sì che le vecchie 'conoscenze' si pentano degli errori passati o vogliano una ripassatina. Il più delle volte propendo per la seconda ipotesi. In questo caso forse si tratta di amarcord.
Comunque dopo 1h e 3minuti di conversazione...mi son resa conto che il tempo era passato velocissimo e che avevamo ancora voglia di parlare. Nonostante ci 'sentiamo' via chat, non tanto spesso a dire il vero, riascoltare la voce mi ha fatto uno strano effetto.
E' stato come tornare indietro di 3 anni e pensare a quando durante la settimana passavamo la serata su scaip per farci compagnia aspettando trepidanti il weekend.
Vederlo ripartire, o ripartire io stessa era un trauma tutte le volte.
E mi son chiesta varie volte perchè non abbiamo avuto il coraggio di cambiare le cose, a me è mancata la forza di riaccoglierlo e a lui il coraggio di abbandonare il nido.
Certamente una delle persone migliori che abbia conosciuto. Ma si sa...se sono ex un motivo c'è.Sigh.

Piove sul cuore mio che batte

Ti piace questa canzone?
Beh, se vuoi prepararti alla depressione serale...
Ma no dai ...ha un bel giro d'accordi
Si vede che hai un livello di tristezza ben lontano dal mio...
La devi imparare per la prossima settimana
Ok maestro!

giovedì 1 dicembre 2011

esercizi spirituali

Chiedersi il perchè abbiamo scelto una certa scuola o università. Chiedersi poi come questa scelta sia stata influenzata dalla vita che abbiamo avuto prima della scelta stessa. Dopodichè chiedersi come questa scelta abbia influito su ciò che siamo ora.

Io ho scoperto delle cose inquietanti.

sogni

Invece di sognare la prossima vacanza forse dovremmo scegliere la vita dalla quale non sentiamo l'esigenza di scappare (Seth Godin).

mercoledì 30 novembre 2011

amici, meno male che ci sono

Piccole considerazioni.
Amico è colui che ti tiene compagnia per la tua visita di controllo, nonostante debba tornare a lavoro.
Amico è colui che ti chiama per farti ridere quando sa che sei triste da morire.
Amico è colui che ti chiede di pranzare con lui quando magari ha solo pasta all'olio.
Amico è chi ti dice sempre quelle cose che non vorresti sentirti dire ma che ti lasciano un filo di speranza.
Amico è colui che non ti lascia solo il giorno di Natale, per quanto non te ne freghi niente della ricorrenza, e ti porta a casa sua nonostante ci sia un casino in tutti i sensi.
Amico è colui che chiami a mezzanotte per chiedergli se ti viene a prendere all'aeroporto perchè non ci sono più mezzi,e ti abbraccia sorridente appena ti vede uscire dal gate.
Amico è colui che viene a prepararti la colazione perchè sa che hai passato tutta la notte a lavorare e non hai il tempo nemmeno di farti una doccia.
Amico è chi ti porta il tuo cioccolato preferito e te lo lascia sulla scrivania ed è felice immaginando il tuo sorriso.
Amico è colui che ti mette una mano calda sulla testa e ti lascia piangere senza chiederti niente, ma alla prima occasione ti leverà i rospi dalla testa.
Amico è chi ti fa compagnia per il tuo non-anniversario, sorbendosi massicce dosi di lacrime e sorridendo nonostante tutto.

Che vita di merda senza amici.

semi e radici


Quando ci innamoriamo di qualcuno vuol dire che un seme dentro di noi è stato piantato. E non è arrivato un alieno da marte e ci ha instillato uno sconosciuto virus dell'amore.
Questa persona una volta piantato il seme ha innaffiato il terreno, lo ha concimato e tenuto al caldo durante l'inverno.
Quando poi il seme comincia a germogliare c'è chi continua a prendersene cura aspettando che l'esile piantina rafforzi le radici e produca i suoi frutti.
Capita però che, nonostante questo fervore botanico, quel contadino decida che l'onere è diventato troppo pesante. La pianta è ignara, per lei va tutto bene, del resto è curata amorevolmente.
Il contadino stufo del compito alle volte smette di nutrire la pianta, lasciandola morire di sete, altre volte recide completamente il fusto gettandone i resti per farne humus.
Nel primo caso è possibile, come i gerani, che la pianta nonostante l'obbligata aridità riprenda a vivere appena un pò di acqua tocca la terra, oppure si secchi definitivamente lasciando il vaso libero per successive semine.
Nel caso in cui il contadino recida il fusto, diciamo pure per far prima, succede che dentro di te le radici siano ancora ben piantate e ramificate, attorno e in profondità nel tuo cuore, e continuino a vivere, stringendolo in una morsa sempre più soffocante perchè si rifiutano di morire.
Allora ogni espediente è buono per far si che queste radici non solo perdano la loro forza ma che smettano sopratutto di toglierti la linfa vitale.
Puoi per es iniettare del diserbante e attendere che si secchino del tutto, ma alle volte il processo è troppo lento. E si sa...non esiste il diserbante perfetto, inevitabilmente si rovina anche la terra intorno. Oppure puoi iniziare a tagliare un pezzo alla volta, scavando con le mani per verificare che niente di vivo sia rimasto nascosto nei meandri del cuore.
In questo caso parte del cuore sanguinerà inevitabilmente, ma forse guarirà prima.

martedì 29 novembre 2011

Amarcord

Se non fossi dovuta partire a quest'ora saremmo stati sposati con figli.
Si, vero.
E poi oltre ad andare d'accordo si faceva del gran bel sesso, o no?
Si, verissimo, superbo.
Non vale la pena rivangare ora cose passate, ma tutto ciò ha un sapore amaro.
Nonostante tutto ho sentito molto la tua mancanza, specie non sentire la tua voce
Beh quando vuoi bene a qualcuno, difficilmente te lo dimentichi. E io per dimenticarti ho usato qualsiasi espediente, a parte farmi di droghe :).
Ho messo tutte le tue mail e le chat in una cartella e poi le ho buttate via.
Hai fatto bene, del resto era tutto molto doloroso.
Io invece riguardo le foto con tenerezza, nonostante tutto. Ti ricordi la nostra vacanza al mare?
Basta, finiamola con questo momento amarcord perchè mi fa un certo effetto.
A me ricorda solo una cosa, la mancanza di coraggio.

lunedì 28 novembre 2011

tecniche di cucco estremo #2


Mi sveglio una mattina con un fortissimo mal di denti. Una roba da far uscire di testa dal dolore. Mi trascino al pronto soccorso odontoiatrico.
Il dentista di guardia mi visita subito, ho l'aspetto della piccola fiammiferaia dopo essere stata investita da un camion. Un dolore atroce.
Arriva anche l'assistente, giovane specializzando. Un bel tizio con la testa rasata e il sorriso smagliante.
Toh ma guarda! Almeno mi rifaccio gli occhi e soffro di meno :).
Mi dà l'antibiotico versione da cavallo e torno in clinica dopo 3giorni. Nel frattempo impreco in turco antico per il dolore.
Il medico di guardia decide di affidarmi al suo assistente, il quale pare assai preparato.
Nel mentre che sono distesa a bocca spalancata, sotto anestesia, con lui che armeggia con trapani vari per rimuovere la vecchia otturazione mi fa:
Carissima...che ne dici se dopo questa esperienza uscissimo insieme uno di questi giorni?
Penso: Ah be..ora che ho la lingua mezza morta e sbavo dappertutto...mi trovo proprio nella posizione ottimale per risponderti! E sopratutto...così come sono...posso dirti di no??

Gli uomini avvolte azzeccano i tempi. Avvolte.

ps: l'otturazione è ancora perfetta.

domenica 27 novembre 2011

tecniche di cucco estremo #1

Tempo fa sono stata la pronto soccorso per via di un certo malessere che volevo monitorare. Alla fine non era niente di serio, ma dato che mi tremava la vista da un paio di giorni decisi di farmi vedere.
Una volta eseguito il triage mi fanno accomodare in area verde e l'infermiera mi attacca ad una flebo. A quanto pare è solo una mancanza di sali minerali.
Sto seduta in un angolo che attendo la fine della flebo, mi si avvicina un signore sulla 60ina vestito elegantissimo. Cappotto blu e foulard...roba d'altri tempi...
Il signore evidentemente ha voglia di fare due chiacchere e si parla del piu e del meno. Mi dice che è li perchè il figlio non sta bene, e attacca una filippica pazzesca di come il figlio non fosse quello che aveva desiderato. Un po fannullone secondo lui. Vabbè...non commento la notizia e visto che non mi posso muovere sono costretta ad ascoltare.
Mi chiede di me e pare interessato. Cosa faccio, se vivo qui in zona etc etc.
Io cerco di essere evasiva sulle mie info personali e la butto su altri argomenti.
Poi la domanda fatidica: ma signorina quanti hanni ha?
All'epoca 36.
Lui mi guarda, sorride e mi fa: ah...signorina...proprio l'età giusta!
Io lo guardo basita: giusta per cosa mi scusi?
Lui: per una relazione con me ovviamente!!
Ommioddioooo!! Quanto cavolo manca alla fine della flebo???

gentiluomini

Alle 4 del mattino l'aria è decisamente fresca, almeno da queste parti. Un discreto velo di umidità ricopre tutte le cose, e se sei stata dal parrucchiere la sera precedente...beh...scordati che la piega tenga per 24 ore. Direte voi...che te ne frega alle 4 del mattino se la piega rimane apposto...vabbè stamane per esempio mi sarei svegliata ancora in ordine, invece sembro un pechinese:
A onor del vero devo ammettere che gli assaggini nell'ordine di vari cannonau, schioppettino, carignano del sulcis, grappa serba, amaro unicum e laphroaig hanno lasciato anche loro un segno sul mio stato mattutino.
E devo anche ringraziare il gentiluomo che si è sacrificato per accompagnarmi a casa, a piedi, tenendomi abbracciata per tutto il tragitto. Forse l'ha fatto per evitare che abradessi il piumino rosicchiando tutti i muri lungo la strada visto il mio precario equilibrio. ahahaah.

sabato 26 novembre 2011

storie di baci

L'aria era frizzante da qualche tempo. Siamo seduti al tavolino di un bar del centro, e lui mi spiega che ha contribuito alla realizzazione degli arredi.
Prendiamo un chianti e chiaccheriamo dell'ultima mostra vista insieme, per entrambi forse un po' troppo virata sul lato sessuale.
In sottofondo c'è questa canzone:



Mi guarda intensamente e accosta il viso annusandomi il collo, io chiudo gli occhi e lascio che si occupi di me. Risale verso la guancia e inizia a girarmi tutto attorno. Non so se è l'effetto del vino ma ho le farfalle nello stomaco.
Ed ecco che mi bacia con una dolcezza incredibile, non conta più nient'altro. Ci siamo solo noi.

venerdì 25 novembre 2011

amori al tempo dei nuraghi

Quando frequentavo la scuola superiore, tra l'altro prettamente maschile (...toh ma guarda) mi presi una cotta pazzesca per N. Un fusto di 1.80 moro riccio e dotato di vello.
Che fico porca paletta. Mi è tornato alla mente perchè stanotte l'ho sognato.
All'epoca era tronco di pino pazzesco. Quando lo incontravo alla ricreazione mi tremavano le gambe.

Aveva una Uno color caffellatte, una roba che oggi farebbe inorridire perfino Tiziano Terzani, ma 22 anni fa non erano molti i compagni a possedere un auto. Io vabbè ho pure preso la patente in tarda età...figuriamoci.
Ci siamo baciati in un giorno di sciopero, era ottobre e avevo 16anni. Chiaramente ci siamo frugati dentro la sua Uno caffellatte...nella pineta vicino alla scuola.Ahaha.
Purtroppo questo moro, visto il fico che era, tociava di qua e di la, e io ero solo una delle tante. Tra l'altro abitava lontano da me per cui le corna sarebbero state assicurate.
Tant'è che quando mi chiese se volevo essere la sua ragazza risposi di no, nonostante fossi perdutamente innamorata. Cosa di cui mi sono pentita negli anni a seguire.
Per anni l'ho sognato, e per anni andavo al mare nella sua città sperando di incontrarlo. Ma niente da fare...non so nemmeno che fine abbia fatto.
Ebbene N. ha determinato da quel momento il mio standard in fatto di uomini, chiunque sia venuto dopo è sempre stato confrontato con lui, fisicamente intendo.
Assai bizzarra la cosa, del resto d'acqua sotto i ponti n'è passata parecchia.
All'epoca io portavo i capelli tipo agnello, andava di moda la permanente coi ricci, e non ero quel che si dice una gnocca. Diciamo che ero piuttosto una specie di brutto anatroccolo. I miei compagni di scuola difatti andavano pazzi per le ragazze del liceo affianco, decisamente molto più femminili di me.
Nel frattempo mi sono evoluta. Per fortuna.
Un giorno, passati diversi anni, io e mia sorella, facevamo la spesa in un grosso centro commerciale e ad un certo punto annunciano qualcosa dal punto informazioni: 'Il sig. N. è desiderato alla cassa centrale grazie!'
Coooosaaaaa?? Andiamo subito a vedere com'è diventato!!
Ossignore :( ...non era nemmeno l'ombra del ragazzo per cui avevo perso la testa.
Io ero diventata un fiore...lui invece un bove :(. sigh.
Resta comunque un ricordo troppo tenero.
Stanotte l'ho visto mentre usciva da scuola, col suo giubbottino nero e gli occhiali da sole vintage. E quel mezzo sorrisetto da canaglia. ^___^

freni inibitori

Mi son sempre chiesta cosa succederebbe se mi venissero a mancare i freni inibitori. E non sto parlando solo di quelli sessuali. Pensavo al fatto che se mi trovassi di fronte certe persone potrei dimenticare la mia gentilezza e finalmente riempirli di improperi. Per convenzione sociale si tende ad essere persone educate e carine, ma togliendoci quell'ipocrisia, tutto sommato utile per la pace sociale, sarebbe tutto piu pulp...omicidi per la strada, gente che va in giro armata per spaccare la faccia a chiunque, ex fidanzate che incendiano l'auto dello stronzo di turno...
Un paio di cose io le farei, se non fossi così dannatamente brava ragazza: per esempio riempirei di formiche rosse l'appartamento di una certa persona, oppure prenderei per i capelli la tizia che mi rompe le balle tutto il giorno coi tacchi e la farei volare fuori dalla finestra, direi a quel cretino che sarebbe ora di ammettere che è gay e che vivrebbe piu felice evitando di mentire a se stesso, a quel fico moro col culo sodo che incontro tutti i giorni lo trascinerei in un antro buio per fargli la festa, alla gatta morta presuntuosa le caverei gli occhi volentieri, al collega con le camicie 'vintage' direi che è ora di mettere via il guardaroba acquistato per i mondiali dell'82.
Ecco...tutte cosucce così :)

sensazioni

Questa immagine l'ho scovata qui.
E' piu o meno come mi sento ultimamente. Un frattale.

giovedì 24 novembre 2011

Arrendersi

Arrendersi senza provarci veramente è peggio che morire. E' morire ogni giorno. Tutti i giorni.
Arrendersi prima di aver tentato tutto il possibile, aver scalato la parete ed essere rimasti al penultimo spit...beh è peggio della peggiore infamia.
E' regalare la propria vita al primo che passa. E' arrivare all'oasi nel deserto e davanti alla fontana morire di sete. E' lasciare che il destino ci volti le spalle.

Tanto vale non provarci neppure.

mercoledì 23 novembre 2011

quello che ci ha rovinate

Ebbene si, questo genere di cose ci hanno rovinate care amiche.
Ufficiale e gentiluomo, rude ma romantico, inguaribile stronzo ma amante appassionato.
Gli uomini cosi esistono solo in letteratura.
L'amore poi è solo per i più coraggiosi.
E si vive con le finestre dell'anima chiuse ermeticamente, non si sa mai che l'aria fresca possa dare finalmente respiro.

Love lift us up where we belong
Where the eagles cry on a mountain high
Love lift us up where we belong
Far from the world we know, up where the clear winds blow


inutili rancori


Passiamo la vita a pensare a quanto questo o quello ci ha privato di qualcosa. Il rancore che sembra ci tenga vivi in realtà ci ammazza un pochino giorno per giorno.
Questo errore l'ho fatto pure io. Spesso. Per esempio quando ripensavo al compagno, col quale ho condiviso 11 anni della mia vita, gli imputavo il fatto che mi aveva tolto anni fondamentali, portandogli un rancore profondo che mi teneva costantemente inquieta sia nei suoi confronti che in quelli della vita stessa.
Il tempo perso mi sembrava una enormità. Si, lo è alla fine, ma non è questo il punto.
Un giorno ho cominciato a pensare che in realtà mi ha trasmesso anche cose molto belle, per es: la passione per il cinema, la letteratura, la musica. Prima di lui avevo altri interessi, pochi a dire il vero.
E si, ammetto che, a parte i primi anni, dopo erano più le rotture di maroni che le belle giornate ma pensare a questo non mi aiuta. Anzi.
Tutte le cose che ho acquistato non le ho perse dopo la rottura. Sono cose che tutt'ora mi riempiono la vita.
Portargli rancore non ha più senso, sebbene mi abbia mentito, abbia finto una vita non sua e abbia fatto terra bruciata attorno a noi.
La stessa cosa vale per una persona della famiglia, che, nonostante il legame parentale, non è quasi mai stata presente. E se lo è stata, lo ha fatto in modo distruttivo. Pochi attimi d'affetto superata l'infanzia. Rimane però quell'affetto che mi ha trasmesso fino a quel momento. Del resto non dev'essere stato cosi tragico se sono come sono ora. Forse senza nemmeno quei pochi gesti ora sarei una serial killer o una pericolosa sociopatica.
Invece eccomi qui, tutto sommato niente male.

martedì 22 novembre 2011

le belle persone fanno sempre bene


Oggi dopo più di un anno ho risentito un mio vecchio amico. Quello che apprezzo più di tutto è che nonostante sia passato del tempo lui è sempre una delle persone più affettuose che io conosca. Ti parla col cuore, e la distanza geografica non è un ostacolo per dimostrarmi che posso contare su di lui. Ovviamente la cosa è reciproca. Saperlo è una cosa, ma sentirselo dire fa sempre un certo effetto.
Passa il tempo...ma se uno è una bella persona, rimane tale. Non c'è niente da fare.
E' ancora quel diamante grezzo che conobbi due anni fa e il potenziale di crescita è notevole.
E se un uomo riesce a trasmetterti calore solo chiamandoti al tel...beh...potete immaginare di persona. Ben vengano le persone così.
Per fortuna ho amici incredibili.

ps: a proposito, chissà quanti lupi ha adesso :)

e ora non iniziamo a pretendere!!

Giusto per dare più credito alla mia capacità di trovare psicopatici o simili su tutto il territorio nazionale ecco che, grazie alla mia passione per l'arrampicata, qualche anno fa conobbi un gentiluomo veronese.
Bel tipo, troppo magro forse, bancario, leggermente vanesio.
La sua foto preferita lo ritraeva in posizione accogliente a bordo di una piscina. Peccato che di accogliente avesse solo la foto.
Fissato con l'alimentazione e la forma fisica, aveva un non so che di psyco. Maniaco del controllo, perfino le posate a tavola dovevano avere una certa disposizione. E quando arrampicava pareva un mezzo robot :D.
Comunque il tutto ha valso qualche gita a Verona e dintorni, nonchè delle belle arrampicate a Marciaga. Posto favoloso. Una volta in cima si gode di uno spettacolo meraviglioso sul lago.

Ci frequentavamo da un mesetto senza troppo clamore: cene fuori in localini storici, visitine alle beauty farm, belle arrampicate.
Dopo una giornata passata insieme a passeggiare per Verona, dove mi fece da esperto cicerone, mi riaccompagna a casa. Siamo seduti in macchina che chiaccheriamo amabilmente. Al che, presa da un attimo di romanticheria ho osato proferire: bene, io vado. ci sentiamo domani?
Lui mi guarda basito e risponde gelido: eh no eh...ora non iniziamo a pretendere!

ah si? bene bene, fai una cosa...cancella il mio numero. Saluti! E scendo dall'auto.

lunedì 21 novembre 2011

un tipo difficile


Si, lui è quello che noi donne definiremmo un tipo difficile. Grandi occhi chiari e riccioli. E io adoro i capelli ricci.
Quando lo incontri per la prima volta rimane molto sulle sue, quasi non ti degna di uno sguardo. Ti siede vicino, beve il suo drink e difficilmente ti rivolge la parola. Scopri solo dopo che in realtà ti sta studiando, mentre ti osserva da lontano.
Il nostro secondo incontro, avvenuto dopo mesi dal primo, è andato meglio, avendo valutato che sono tutto sommato 'innoqua' mi ha concesso un dialogo sulla scelta di certi colori delle copertine dei libri.
Al momento del commiato ha però continuato ad occuparsi delle sue cose, mostrando un certo distacco. Mi ha salutata senza troppo interesse.
La terza volta è stato incredibile perchè ha ritenuto opportuno rivolgermi lui la parola per primo, condividendo sia argomenti per lui interessanti che parte della sua cena.
A distanza di un paio di mesi ci siamo reincontrati, oltre ad essere felice di rivedermi mi ha concesso una bella chiaccherata su certi personaggi della tv, oltre che l'onore della sua mano calda durante una breve passeggiata al parco.
Al momento dei saluti un bacino soffiato sulla mano.
Non puoi non innamorarti di uno cosi!
Abbiamo tutti una piccola porta nel cuore, ed è incredibile e emozionante avvertire che si è aperta una breccia dalla quale ti si permette di entrare.
Bussi piano, entri e il padrone di casa ti fa accomodare, a te non resta che portare rispetto per l'intimità concessa.

domenica 20 novembre 2011

...ops un altro paio di scarpe


E ieri non ho resistito di fronte a l'ennesimo paio di scarpe.
Questa volta si tratta di un paio di anfibi neri con lacci e fibbia. Super saldo ovviamente. Eh si, ne avevo proprio bisogno. Prima di entrare nel negozio ho affermato perentoria: non necessito di un ulteriore paio di scarpe, entro solo per dare un occhiatina. Si si, come no!!! Buuuuuhhhh!!!

Le penultime sono state un paio di decollette grigio topo scamosciate da mettere con una gonna al ginocchio grigio chiaro. Ne le decollette tantomeno la gonna sono state ancora indossate.
Ho fatto il conto, ho una cinquantina di paia di scarpe, tra stivali, decollette, allacciate, running, tennis, infradito, sandali, ballo, zeppe, montagna, arrampicata e zoccoletti.
E meno male che non ho la passione per le borse abbinate.
Mi domandavo se l'ossessione per le scarpe nasconda un vero problema o se è tipico.
Non sono ancora ai livelli di Cristina Augilera solo perchè vivo in un micro-appartamento!
Mi son detta: del resto non ho figli, ne devo mantenere qualcuno, per cui se pure cedo alla tentazione...l'unico problema è che a breve debba affittare pure l'appartamento affianco come cabina armadio! Giustificarsi in modo così becero...avvolte è talmente gratificante ^__^.
Immagino già i commenti della mia amica G.