mercoledì 30 novembre 2011
semi e radici
Quando ci innamoriamo di qualcuno vuol dire che un seme dentro di noi è stato piantato. E non è arrivato un alieno da marte e ci ha instillato uno sconosciuto virus dell'amore.
Questa persona una volta piantato il seme ha innaffiato il terreno, lo ha concimato e tenuto al caldo durante l'inverno.
Quando poi il seme comincia a germogliare c'è chi continua a prendersene cura aspettando che l'esile piantina rafforzi le radici e produca i suoi frutti.
Capita però che, nonostante questo fervore botanico, quel contadino decida che l'onere è diventato troppo pesante. La pianta è ignara, per lei va tutto bene, del resto è curata amorevolmente.
Il contadino stufo del compito alle volte smette di nutrire la pianta, lasciandola morire di sete, altre volte recide completamente il fusto gettandone i resti per farne humus.
Nel primo caso è possibile, come i gerani, che la pianta nonostante l'obbligata aridità riprenda a vivere appena un pò di acqua tocca la terra, oppure si secchi definitivamente lasciando il vaso libero per successive semine.
Nel caso in cui il contadino recida il fusto, diciamo pure per far prima, succede che dentro di te le radici siano ancora ben piantate e ramificate, attorno e in profondità nel tuo cuore, e continuino a vivere, stringendolo in una morsa sempre più soffocante perchè si rifiutano di morire.
Allora ogni espediente è buono per far si che queste radici non solo perdano la loro forza ma che smettano sopratutto di toglierti la linfa vitale.
Puoi per es iniettare del diserbante e attendere che si secchino del tutto, ma alle volte il processo è troppo lento. E si sa...non esiste il diserbante perfetto, inevitabilmente si rovina anche la terra intorno. Oppure puoi iniziare a tagliare un pezzo alla volta, scavando con le mani per verificare che niente di vivo sia rimasto nascosto nei meandri del cuore.
In questo caso parte del cuore sanguinerà inevitabilmente, ma forse guarirà prima.
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