mercoledì 16 novembre 2011

Kierkegaard ne sa due striscie

L'oramai celebre filosofo danese Kierkegaard fa notare (in Atti dell'amore) che il vero amore non consiste nell'amare gli altri nonostante i loro difetti, come se noi amanti (intesi come esseri che amano) ci ponessimo al di sopra di questi come forma di vita superiore.
Il vero amore in realtà trova l'altro amabile nonostante e specialmente con le sue debolezze e le sue imperfezioni.
Quanto più nell'altro sono presenti debolezze quanto più gli amanti devono tenere il rapporto ancora più saldo. Proprio per allontanare la debolezza.
Questo vale anche per l'amore verso noi stessi.
Quando ci rendiamo conto della nostra bellezza interna possiamo affrontare la bestia che talvolta sembriamo, rendendola piu docile.
La bestia è colei che dentro di noi ci spinge a dire no, con tutte le forze. Ma questo è un potere limitato, perchè ci taglia fuori da un potere molto piu grande...ovvero la capacità di dire SI [1].
Riconoscere l'indurimento del nostro cuore è già un passo fondamentale verso l'apertura dei cancelli dell'anima e far prendere aria alla bestia.

[1]J.Welwood, Amore perfetto,relazioni imperfette

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