La sua pupilla si dilata, il chiaro dell'iride si fa piccolo in un attimo. Un nero abisso si apre di fronte a me. Sento nell'oscurità una presenza, mi tende la mano e io gli tendo la mia. Ed è come riconoscere un fratello perduto nel mezzo della folla.
Richiamo di sangue e viscere. Lo seguo.
Il cuore si stringe in una morsa, le sue mani mi bloccano e lui continua a fissarmi per un tempo che pare lunghissimo.
La pupilla è di nuovo quel minuscolo punto, ma io oramai sono sua fino alla fine dei giorni, inesorabilmente.
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