giovedì 4 aprile 2013

principe azzurro dei miei stivali

Quando , e se, avrò delle figlie mi auguro di non essere cosi scellerata da propinare loro le storie del principe azzurro e compagnia.
Sto stronzetto, carino e gentile per carità, prepara il nido secondo il suo gusto e poi se ne va in giro a cercare la dama adatta allo scopo del suo progetto.
La dama è d'accordo? No? Non importa, di dame ce ne sono parecchie.
Altro narciso da tenere lontano.
La vittima giace addormentata, quindi ignara della sua sorte, arriva dunque sto ebete che la sveglia, e la salva ovviamente, con un bacio e se la porta via.
Avete mai sentito di un bel cretino addormentato nei boschi che viene svegliato da una dama tutto fare?
No eh?
Lei pare non avere alcuna influenza, non esprime nemmeno un opinione del tipo: no caro, hai un alito mefitico, guai a te se mi baci ancora!
Oppure: non mi interessa il tuo castello per cui sloggia velocemente!
Ci dipingono come esseri senza spina dorsale (addormentate appunto, vittime di un sortilegio) non in grado di prenderci cura di noi, deve per forza arrivare sto principe azzurro (colore più adatto non potevano scegliere) che ci salva dal nostro infame destino.
Il sortilegio è l'educazione che ci hanno propinato senza via d'uscita. Peccato che per rompere il maleficio non basta il bacio di un cretino, ma manco quello dell'uomo perfetto.
 
 
Ma andate a quel paese voi e i vostri principi del cavolo
 
  

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