venerdì 23 marzo 2012

disamparados

Sabato mattina fermata del bus, ore 8. Non fa più freddo e si sente una rara ma piacevole brezza di inizio primavera.
Si avvicina un signore vestito con un abito color cammello, stile anni 70, liso e un po sporco, camicia scura, capelli tirati indietro col gel. Fuma con fare esperto.
Nonostante tutto si nota un certo stile, forse ricordi degli anni che furono.
Pizzetto in ordine e viso rasato.
Lo raggiunge un amico, anche lui piu o meno nella stessa mise.
Il signore in abito avrà 60 anni ma ne dimostra almeno 10 di più, viso consumato dalle intemperie e dal fumo,rughe profonde. Una mano impegnata con la sigaretta e l'altra una bottiglia di birra. Le dita della mano destra sono deformi e scure, cammina con passo incerto discutendo di chissà cosa con l'amico.
Si fermano per finire la birra e intanto parlano come se stessero dipanando faccende fondamentali per l'umanità.
Questo signore ha famiglia? Ha figli? Dove sono finiti tutti? La moglie è a casa che lo aspetta? Perche beve birra alle 8 del mattino?
Dove ha dormito la notte scorsa?
E' qui perche voleva una vita diversa? Fugge da qualcosa?
E' un delinquente sotto mentite spoglie?
Ovviamente non ho nessuna di queste risposte, ho solo pensato a quella volta che partecipai all'incontro con Patch Adams, agli abbracci, all'ascolto.
Finiremo cosi come questo singore quando smetteranno di ascoltarci o di cingerci in un abbraccio affettuoso?

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